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Tormentone “Stagione Teatrale”, comunicato stampa dei consiglieri Bellavia, Bruzzaniti e Maira: “Una visione miope…”

Redazione

Tormentone “Stagione Teatrale”, comunicato stampa dei consiglieri Bellavia, Bruzzaniti e Maira: “Una visione miope…”

Sab, 30/01/2016 - 10:14

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miopiaCALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo.

Non ci entusiasma partecipare a polemiche o discussioni, né provocarle ma a fronte dell’ultimo comunicato dell’amministrazione, tanto ardito quanto provocatorio, che con grande scompostezza insiste nei suoi tentativi di ipnosi della cittadinanza, non possiamo non intervenire operando alcune considerazioni sull’argomento molto discusso negli ultimi giorni. 

Ci troviamo troppo spesso difronte a scelte in antitesi alle aspettative di chi vorrebbe una città diversa, capace di crescere, di valorizzare le sue intelligenze e professionalità, di elevare il livello complessivo. Ci sembra che stiano venendo progressivamente meno i più elementari principi su cui costruire un organico progetto amministrativo ed una accettabile dimensione sociale.

E’ vero la Nostra Città, come tutte le altre, ha anche bisogno di cultura, ma soprattutto crediamo abbia bisogno di un progetto amministrativo chiaro e globale, cultura compresa.

Ed è per questo che, pur condividendo lo spessore artistico del maestro Moni Ovadia, non possiamo esimerci dal contribuire ad alimentare la tesi di quanti pensano che spendere 100-130 mila euro per una stagione teatrale, sia oggi quantomeno fuori luogo.

La scommessa dell’assessore Castiglione ha infatti escluso automaticamente altre due rispettabilissime proposte, ovvero quella del Teatro Stabile di Catania e quella del Teatro Biondo di Palermo che, probabilmente, hanno avuto la colpa di annoverare tra i diversi spettacoli, personaggi del calibro di Pierfrancesco Favino, Alessandro Gassman, Leo Gullotta, nonché quella di chiedere la sola concessione gratuita del Teatro Margherita senza nessun altro costo aggiuntivo per la Amministrazione.

Si certo non avremmo avuto Moni Ovadia a Caltanissetta, ma di sicuro avremmo comunque avuto spettacoli di alto profilo ed un centinaio di migliaia di euro risparmiate, da poter poi destinare alle realtà locali, ed addirittura avremmo potuto programmare una serie di eventi e concerti in piazza di notevole spessore facendone godere l’intera cittadinanza e non solo pochi eletti, riuscendo a rianimare la piazza ormai agonizzante e, magari, riportare un po’ di speranza nei cuori di tutti quei commercianti che a causa del centro storico “blindato” non riescono più a dormire sonni tranquilli.

Sembra quasi un deja vu.. Infatti è già successo con gli impianti sportivi, in quanto tantissimi erano e sono gli interventi necessari, e si è invece preferito, infischiandose delle priorità, realizzare una alternativa superflua e non condivisa, un campo di bocce.

Alla stessa maniera oggi si decide di affidare la direzione artistica del Teatro Margherita a Moni Ovadia senza considerare altre validissime alternative e possibilità, il tutto con effetti devastanti per tutti coloro i quali hanno rappresentato e rappresentano la cultura teatrale nissena (che vanta sicuramente delle eccellenze) nonché per tutte quelle alternative esterne alla nostra Città che, a costo zero, avrebbero contribuito al rilancio del nostro Teatro e della cultura in generale.

Non riusciamo a comprendere tutto ciò, ed è per questo che ci sembra invece necessario sottolineare come sia essenziale pensare, elaborare, servirsi di competenze, governare i processi, rendere comunicanti e comunicativi gli spazi, mettere in rete le esperienze e i luoghi della cultura, renderli permeabili e sostenerli.

Abbandonarli a se stessi o appaltarli in modo sterile e senza pudore, dimenticando il difficile periodo di crisi che tutta la Città sta vivendo, è di certo il più grave degli errori.
I nostri amministratori mettano a dirigere le strutture culturali chi vogliono, si servano di loro adepti qualificati, se ne hanno, dato che soltanto i loro sostenitori possono utilizzare gli spazi pubblici ed ottenere il patrocinio del comune, ma organizzino con coscienza e diligenza la proposta culturale e diano ad essa una linea di coerenza che esca dalla superficialità e pomposità fine a se stessa.

Una visione miope, incapace di progettare, timorosa di tutto ciò che non rappresenta il “loro cambiamento”, non è cultura ma è la negazione della cultura e non farà altro che comprimere ulteriormente le potenzialità esistenti e far ancora di più crescere il degrado e l’abbandono della Nostra Città.

I consiglieri Comunali

Gianluca Bruzzaniti

Alessandro Maira

Calogero Bellavia

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