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Michele Lacagnina: l’uomo del palinsesto “giusto” con uno stile mai superficiale

Michele Spena

Michele Lacagnina: l’uomo del palinsesto “giusto” con uno stile mai superficiale

Dom, 29/11/2015 - 14:14

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imageCALTANISSETTA – E’ stato capace di inventarsi una professione, direttore editoriale di TeleFuturaNissa, impegnato a produrre nella televisione locale programmi di qualità e format originali, “Terza pagina” sulle attualità culturali del territorio, “Segni dei Tempi” settimanale di cultura cristiana, settimanali di intrattenimento e persino il cabaret più scanzonato di “Talìa chi notizia”, dando spazio ai talenti locali, con il coraggio di sperimentare, di accogliere le innovazioni, con la passione di costruire, in prima persona, un’esperienza nuova di comunicazione.
Seduto alla consolle a costruire i palinsesti, a ricercare immagini e musiche per accompagnare i contenuti con il massimo della forza evocativa, in prima persona, ha interpretato il suo lavoro anche di promoter guardando sempre oltre l’orizzonte “commerciale” di una televisione locale che ha saputo fare diventare in pochi anni una presenza importante nel panorama dell’informazione siciliana.
Con l’energia della sua passione, attento a tutto quello che si muoveva nel territorio. Attento persino al versante positivo della comunicazione (la notizia buona oltre la cronaca di routine).
Per lui la storia, la tradizione, la cultura della sua terra dovevano essere patrimonio condiviso, e la televisione doveva esserne il portale: le dirette della Settimana Santa, non solo “cartoline” di repertorio ma eventi complessi, da accompagnare con le interviste, le analisi, gli speciali, diventavano esperienze preziose, che portavano Caltanissetta dal centro alle periferie, la rappresentavano, con la propria immagine migliore, la più antica e contemporaneamente la più ricca di futuro.
Il suo sguardo ironico ma mai sferzante, il suo garbo intelligente e acuto, mai affettato ma sempre rispettoso dell’interlocutore, disponibile a lasciarsi sorprendere ed interrogare dalla realtà che incontrava per raccontarla, sono la sua eredità al mondo della comunicazione nissena. Il suo insegnamento professionale ad una comunità aziendale ma soprattutto culturale ed umana, la redazione della “sua” TFN, ha lasciato il segno di uno stile mai superficiale, anche nella prudenza e nell’equilibrio che lo guidavano nelle scelte editoriali, che continuerà sicuramente a vivere nel lavoro di chi continuerà.

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