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Teoria Gender. Il PD di San Cataldo: “Inutili allarmismi”

Redazione

Teoria Gender. Il PD di San Cataldo: “Inutili allarmismi”

Sab, 29/08/2015 - 16:22

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In qualità di Vicesegretario del Partito Democratico di San Cataldo ritengo necessario intervenire per fare chiarezza su una tematica attuale e controversa, quale la fantomatica “teoria Gender”.
Alcuni professionisti della politica, infatti, da diversi mesi infondono inutili allarmismi nei confronti di insegnanti, famiglie e genitori su una ipotetica “legge Gender”, contro cui si raccolgono le firme presso il Comune. Siamo di fronte ad un attacco politico di basso livello, con la quale alcuni soggetti ritengono di poter sfruttare la poca conoscenza della materia per raccogliere le firme contro la riforma sulla scuola del Governo Renzi.
Vanno innanzitutto fatti due chiarimenti: non esiste alcuna “legge Gender”, né alcuna “teoria Gender” è contenuta all’interno della recente riforma “la buona scuola”.
Andiamo con ordine. Presso i locali del Comune è possibile raccogliere le firme per il Referendum abrogativo della riforma “la buona scuola” Renzi-Giannini, che comprende una vasta modifica del sistema scolastico. Fra le diverse disposizioni da annotare sia il nuovo ruolo assegnato ai Dirigenti scolastici, quanto le assunzioni di poco meno di 100 mila docenti, e ancora una sempre maggiore autonomia degli istituti e le nuove forme di partecipazione studentesca.
In ordine a queste tematiche si sono accesi legittimi dibattiti, ma nulla è previsto in ordine a qualcosa che ricordi la “teoria Gender”. L’unico emendamento incriminato, da cui si è sollevato un polverone mediatico è questo: “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione di principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.
Questa è la sola e unica verità. Chi può ritenersi contrario alla parità tra i sessi? Chi è contrario alla prevenzione della violenza di genere? Chi è contrario alla lotta alle discriminazioni?
Questi sono temi che naturalmente e quotidianamente sono affrontati dai nostri insegnanti perché sono argomenti centrali da più di venti anni di storia italiana.
Nulla si legge in merito alla “teoria Gender”. Tutto inventato. Non esiste alcuna imposizione in merito ai metodi di insegnamento che, secondo alcuni, saranno basati su materiale pornografico, né è prevista alcuna costrizione nei confronti degli insegnanti ad usare una nuova terminologia o nei libri di testo da utilizzare, né esistono scuole in Italia, Germania o Francia dove si applicano tali metodi.
Chi fa circolare queste voci non è certamente sprovveduto, anzi, sembra un disegno chiaro da parte di alcuni millantatori, professionisti della politica, e non solo, i quali intendono da un parte screditare l’operato del Governo Renzi, dall’altra infondere terrore fra i genitori, per fini personali o elettorali.
A tal proposito riportiamo quanto espresso lodevolmente dalla Diocesi di Padova, a firma di Don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale dell’educazione e della scuola, secondo cui “senza entrare nel merito della proposta politica, per dovere di chiarezza e di correttezza va precisato che la proposta di referendum in questione, pubblicata in G.U. n.165, (…) non ha alcuna connessione con la teoria Gender”.
Per correttezza va detto che i “Gender Studies” esistono, e da anni cercano di diffondere una nuova ideologia basata sull’uguaglianza sociale fra i generi e tra categorie sessuali. Ciò può essere condivisibile o meno, ma nulla di tutto questo è presente all’interno della riforma e la raccolta firma al Comune.
Siamo dunque di fronte ad una nuova frontiera della “caccia alle streghe”, che si modernizza e si trasforma, facendo diventare le “minoranze” sessuali le nuove streghe da abbattere e una firma al Comune e le “catene di Sant’Antonio” su Whats App i nuovi metodi di lotta.
Non permetteremo infine di approfittarsi della scarsa conoscenza del cittadino, sfruttandola e facendola diventare lotta politica. Per questo motivo saremo vigili e cominceremo alcune iniziative politiche per incontrare gli educatori, i dirigenti scolastici e le famiglie sancataldesi per chiarire qualsiasi aspetto riguardante la riforma scolastica, e rassicurando sulla totale inesistenza della teoria Gender.

Il Vicesegretario Pd San Cataldo
Marco Andaloro

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