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Presentato a Gela sabato scorso il libro di Riccardo Arena, tanti applausi e pubblico attento

Redazione

Presentato a Gela sabato scorso il libro di Riccardo Arena, tanti applausi e pubblico attento

Mar, 04/08/2015 - 11:25

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imageGela – Nonostante il caldo torrido una bella cornice di pubblico ha accolto al Controcorrente il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena, che ha presentato il suo ultimo romanzo che sta riscuotendo ampi consensi a livello nazionale. Titolo del libro “Anche oggi non mi ha sparato nessuno” (Edizioni Leima). Nel corso dell’evento organizzato da Felicia Randazzo e moderato dalla giornalista Liliana Blanco, due gli interventi hanno raccontato il libro da angolazioni diverse: il magistrato Lirio Conti della Procura di Caltanissetta che ha spiegato che si può scrivere di mafia e intrighi con ironia, e il sociologo Francesco Pira, che invece si è soffermato sul rapporto tutto nuovo tra giornalismo e social network. Brani del libro sono stati letti dall’attrice Daniela Mulè, molto apprezzata per la sua interpretazione sia dal pubblico che dall’autore.

Riccardo Arena, contento per la folta presenza di pubblico, ha spiegato i motivi che lo hanno indotto a cimentarsi un questo delizioso romanzo che ha avuto splendide recensioni negli ultimi giorni.

“L’autore è stato molto bravo – ha sottolineato il magistrato Lirio Conti – ad affrontare argomenti controversi e delicati come la lotta alla mafia, i rapporti Stato-Mafia, ed anche quelli tra giornalisti e magistrati con la giusta dose di ironia. Consiglio a tutti di leggere il libro perché è divertente ma fa riflettere”.

Ed anche il professor Francesco Pira nel suo intervento ha rilevato come: “scrivere di lupara e scimitarra nel nostro Mediterraneo e farlo con vari registri narrativi non è semplice ma l’autore c’è riuscito amabilmente. Bravo anche nel motivare i giornalisti nel rapporto controverso con i social network nuova fonte per i cronisti ma anche capaci di regalarci delle bufale che possono sembrare notizie”.

Il romanzo narra di un capo mafia rapito da una sedicente organizzazione di nazislamici è come ha scritto Pietrangelo Buttafuoco in una sua recensione sul Foglio “l’inverosimile che non è l’opposto del verosimile, anzi talvolta fabbrica la realtà. La storia che prende forma in un raccolto”.

Tanti gli applausi del pubblico al Controcorrente.

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