Salute

Matteo, Lucia ed il tramonto del Gattopardo

Michele Spena

Matteo, Lucia ed il tramonto del Gattopardo

Mer, 01/07/2015 - 18:40

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imageCALTANISSETTA – Appartiene al consolidato antropologico siciliota che nella nostra terra deve cambiare tutto per fare in modo che non cambi nulla.
I fatti di politica internazionale, ma anche più nostrana che stiamo vivendo e raccontando, sembrano estremizzare l’assioma dell’immutabilità, a tal punto che gli attori principali del capitolo del romanzo, forse non si sono accorti che qualcosa sta cambiando per davvero, e purtroppo non in meglio.
Il ruolo dell’Italia nella crisi ellenica appare quasi sedato, come se un abile psicoterapeuta sia risuscito in un sol colpo a ipnotizzare il premier inducendolo a ritenere un fatto normale che Francia e Germania trattino da sole con la Grecia per individuare una soluzione finalmente definitiva, pur essendo l’Italia, il terzo paese più esposto con oltre quaranta miliardi di euro di crediti (ci si potrebbero aggiustare buona parte delle strade e ferrovie del paese) fortemente interessata ad una soluzione negoziata. Così ha detto al direttore del sole 24 ore, in una lunga intervista il premier, aggiungendo che un ulteriore motivo per non trattare personalmente e’ che l’Italia non è nella ‘linea di fuoco’ del possibile contagio. In buona sostanza a poche miglia marine da Otranto si sta scatenando l’inferno e noi ce ne stiamo a ragionare con flemma britannica, con un esposizione debitoria da record ed una naturale tendenza ad ammortizzare qualsiasi crisi umanitaria nel mediterraneo.
Tutto ciò mentre nella nostra regione si dimettono due assessori, anzi forse tre, che a diverso titolo scoprono che il cerchio magico del Presidente verrà ricordato da una parte come il recinto inespugnabile in cui le infrastrutture collassate stanno cingendo ogni centro abitato siciliano, condannandoci definitivamente all’isolamento ed al sotto sviluppo, e dall’altra come un segno della cabala, un altro recinto, questa volta virtuale, all’interno del quale troviamo solamente mistificazione e impostura, e non necessariamente dobbiamo riferirci al presidente, ma a quanti e tanti, dopo averlo utilizzato come deposito di poltrone, ed aver attivamente partecipato alla sua improbabile impresa di cambiamento, lo predefiniscono oggi come il colpevole di tutto. Non c’è molto da dire sulle dimissioni infinite di Lucia e le esternazioni che ha concesso al quotidiano ‘Repubblica’ sulla assenza di elementi motivi per rimanere in giunta. Qual che è certo che dopo di lei nulla sarà più come prima.
È’ proprio così. Lucia, Matteo, loro malgrado, e forse anche a loro insaputa, potrebbero passare alla storia come attori principali del dramma moderno del tramonto del gattopardo.

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