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Intercettazioni: verso modifiche Pd, no carcere cronisti. Ddl in Aula Camera; tensione con Ap, no marcia indietro

Redazione

Intercettazioni: verso modifiche Pd, no carcere cronisti. Ddl in Aula Camera; tensione con Ap, no marcia indietro

Mar, 28/07/2015 - 08:07

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ROMA – Un ’emendamento all’emendamento’ che chiarisca la volonta’ di non toccare il diritto di cronaca, tutelando, allo stesso tempo, quello alla privacy. Si presentera’ in questi termini la modifica alla quale in queste ore sta lavorando il Pd per chiudere il caso sull’emendamento Pagano della legge delega sulle intercettazioni, inserita nel ddl sulla riforma del processo penale che approda in Aula alla Camera per la discussione generale.
Le tensioni interne alla maggioranza, con Ncd ferma nella volonta’ a non cancellare l’emendamento Pagano, restano, ma domani mattina, entro il termine per la presentazione degli emendamenti fissato alle ore 13, il nodo potrebbe essere sciolto.
Le polemiche sull’emendamento Pagano (che prevede che “chiunque diffonda, al fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, riprese o registrazioni di conversazioni svolte in sua presenza e fraudolentemente effettuate, e’ punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni”), sono tutt’altro che sopite. Oggi, mentre il presidente dell’Anm Rodolfo Maria Sabelli avvertiva come “il punto fondamentale sia che il diritto all’informazione va assolutamente salvaguardato”, il viceministro della Giustizia Enrico Costa sottolineava la necessita’ di “evitare abusi che rovinino la vita delle persone”: laddove Pagano si diceva pronto a modifiche, anche sulle pene previste, ma non ad “una marcia indietro” sul testo.
Sintomo che le parti non sono ancora vicine. Ma per il Pd il punto di caduta dovrebbe essere trovato in una modifica delle pene previste escludendo il carcere per il diritto di cronaca dei professionisti, oltre ai casi delle “riprese che costituiscono prova nell’ambito di un procedimento dinnanzi all’autorita’ giudiziaria” o utilizzate nell’ esercizio del “diritto di difesa” (gia’ previsti anche nell’emendamento della discordia del centrista Alessandro Pagano). “La ratio del provvedimento – spiega il capogruppo Pd in commissione Giustizia Walter Verini – non puo’ comprendere il giornalismo d’inchiesta ma deve riguardare il rapporto tra privati” e l’estorsione di frasi “avvenuta in maniera fraudolenta”. Se il principio della tutela della privacy resta, la modifica servira’ a “chiarire che non si vuole toccare la liberta’ del giornalismo d’inchiesta”, sottolinea Verini.
L’emendamento sara’ comunque del Pd o, in caso di pieno accordo con Ap (con Sc sulla stessa linea dei centristi), della maggioranza e non del governo. In ambienti ministeriali si osserva come, a dispetto del merito, l’emendamento potrebbe risultare troppo dettagliato per far parte di una legge delega al governo. Sui tempi, dal Pd filtra ottimismo per un ok di Montecitorio entro la settimana (da martedi’, secondo calendario si inizia a votare). Anche se il M5S promette battaglia. “Nel mondo politico si continuano a scoperchiare scandali, e il governo pensa bene di provvedere: con una legge che mette il bavaglio alle intercettazioni”, attacca il blog di Beppe Grillo.(Fonte ANSA).