Salute

Caltanissetta: quanti reati legati allo spaccio di droghe leggere

Redazione

Caltanissetta: quanti reati legati allo spaccio di droghe leggere

Mer, 29/07/2015 - 00:40

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cannabisCALTANISSETTA – Nelle ultime settimane si è assistito nel territorio nisseno a diversi episodi legati a spaccio di droghe leggere. Pochi giorni fa la Polizia di Stato su indicazioni di controlli specifici disposti del questore di Caltanissetta ha rinvenuto una piantagione di marijuana. Una produzione illegale il cui responsabile era un uomo di 31 anni che è stato denunciato.
L’operazione rientra nell’ambito di una più ampia attività di prevenzione e repressione di spaccio di sostanze stupefacenti che sta tenendo impegnate le Forze dell’Ordine del territorio da tempo. Negli ultimi giorni i poliziotti dell’Antidroga hanno anche bloccato due pregiudicati del luogo che trasportavano 3 litri di metadone da rivendere probabilmente sul mercato. Alcune settimane fa a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, 6 persone erano state tratte in arresto mentre trasportavano nella loro auto circa 3 kg di marijuana.
Sono solo alcuni degli episodi che si sono verificati nelle ultime settimane e che, come sempre, riaccendono il dibattito sulle droghe leggere. In queste ore si sta dibattendo in Parlamento su una proposta di legge appena presentata da una commissione bipartisan finalizzata a legalizzare l’utilizzo, tanto ricreativo quanto curativo, delle droghe leggere. Si parla naturalmente di cannabis.
482474552La proposta è nata basandosi su quelli che sono i dati sui troppi reati legati alle droghe leggere. I parlamentari favorevoli alla legge, che sono ad oggi oltre 250, partono dal presupposto che la repressione ha fallito e che legalizzare la cannabis potrebbe essere un buon modo anche per combattere i troppi fenomeni di illegalità. Che sono numerosi non solo nel territorio siciliano ma in tutta la penisola.
La normativa italiana si sta quindi orientando sempre più su una regolarizzazione e liberalizzazione. I primi segnali di questa apertura si sono avuti con l’aver consentito allo Stato, tramite il ministero della Salute e il ministero della Difesa, la produzione di cannabis per finalità mediche. La coltivazione è già partita e al momento ne sono esclusi i soggetti privati.
Il monopolio dello Stato in fase iniziale andrebbe anche a garantire la qualità del prodotto in fase di coltivazione e produzione. In questi processi vengono utilizzati semi di alta qualità, come i semi di marijuana di qualità femminizzata, ritenuti tra i migliori sul mercato. In futuro tuttavia, soprattutto se la proposta di legge sulla quale si sta dibattendo dovesse diventare legge, il mercato potrebbe essere aperto anche ai privati, magari in forma di associazioni.
Per maggiori certezze si dovrà attendere ora il dibattito finale e l’eventuale approvazione in Parlamento; quello che è certo, per adesso, è che l’eccessivo numero di reati legati allo spaccio di droghe leggere nel nostro paese merita un approccio risoluto per arrivare ad una soluzione efficace.

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