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Vicenda Eni, Gela “indennizzata” con poche briciole

Redazione

Vicenda Eni, Gela “indennizzata” con poche briciole

Mer, 27/05/2015 - 23:43

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Gela, foto aerea della città

Gela, foto aerea della città

GELA – La Raffineria fa le valige, paga lo scotto di 60 anni di attività a Gela che ha portato ricchezza ma anche morte e desertificazione. La firma del protocollo di intesa del 6 novembre al Mise porta magri frutti e adesso si raccoglie qualche indennizzo per l’economia di Gela. A Roma verrà firmato l’accordo sui progetti previsti per le compensazioni dell’Eni sul territorio: si tratta di 32 milioni di euro che verranno spalmati su Gela in termini di progetti di rivalutazioni ambientali. Stanno per partire i lavori dell’ACN, affidati a un’impresa di Bergamo, sono previsti interventi sulla diga foranea e la demolizione dei dissalatori. Interventi anche in favore dell’agricoltura: in particolare si interverrà sulla diga Disueri con un progetto di ampliamento che permetterà una maggiore capienza per invasare un quantitativo congruo di acqua, tale da soddisfare le esigenze degli agricoltori. Proprio in questi giorni l’associazione “Santa Maria” di Gela e Niscemi si è appostata davanti al consorzio di bonifica per manifestare pacificamente contro la carenza d’acqua e la siccità dei terreni. Gli imprenditori agricoli hanno chiesto che le istituzioni tengano fede alle promesse annunciate nel corso di un incontro a Caltanissetta, l’anno scorso. In quell’occasione ai lavoratori era stato assicurato che sarebbero stati invasati 11 milioni di metri cubi di acqua nelle due dighe di Disueri e Cimia. Questo stato di cose ha creato un danno economico incommensurabile per gli agricoltori. I finanziamenti saranno utilizzati per l’ammodernamento del porto, per la riqualificazione urbana della città e al rilancio turistico.

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