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Sentenza “Les jeux sont faits”, ne escono bene gli uomini delle fiamme gialle: tutti assolti tranne due

Redazione

Sentenza “Les jeux sont faits”, ne escono bene gli uomini delle fiamme gialle: tutti assolti tranne due

Mar, 19/05/2015 - 01:09

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Guardia-di-FinanzaCALTANISSETTA – E’ stata emessa la sentenza del processo “Les jeux sont faits”. Condanne e assoluzioni, i processi non sono luoghi dove ci sono i buoni o cattivi, ma applicazione della legge nel tentativo di mantenere civile e legale la società. In questa inchiesta, scaturita dall’indagine della Squadra Mobile contro il presunto monopolio della famiglia Allegro che – secondo i magistrati della Dda nissena – avrebbe imposto le macchinette ai titolari di bar, sale da gioco e centri scommesse, i magistrati non esitarono ad indagare anche chi portava la divisa, in particolare appartenenti alla Guardia di Finanza, oltre che poliziotti e vigili urbani. La società civile seguiva con attenzione l’evolversi di un’indagine in cui chi  doveva far rispettare la legge sembrava averla infranta. Il sistema reagiva positivamente, la magistratura, senza guardare in faccia nessuno, e così deve essere, non esitava a mandare a processo alcuni appartenenti alle fiamme gialle. Uomini dello stato, soggetti al giudizio dello stato.

La sentenza ha assolto dall’accusa di frode e omessa denuncia e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, i finanzieri Giuseppe Milazzo, Gaetano Messina, Antonino Inglese e Pio Fallarino “per non aver commesso il fatto” e perché il fatto non sussiste”. Longo è stato assolto da un’altra accusa di rivelazione del segreto investigativo “per non aver commesso il fatto”. Assolto da ogni accusa l’ex maresciallo della Finanza Matteo Saracino che rispondeva di frode, mentre l’ex maresciallo delle Fiamme Gialle Franco Nardulli è stato sì assolto dall’accusa di frode informatica ma condannato a 4 anni per un episodio di corruzione. Di tentata corruzione era accusato il finanziere Giuseppe Monterosso: a lui sono stati inflitti 2 anni e 8 mesi. Il sistema ha tenuto, chi era innocente tornerà a svolgere il servizio fiero di aver svolto il proprio dovere e di come tale fatto sia stato “fotografato” dal verdetto.

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