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Il Questore Bruno Megale incontra i giornalisti: “Caltanissetta realtà complessa, per me incarico prestigioso”

Redazione

Il Questore Bruno Megale incontra i giornalisti: “Caltanissetta realtà complessa, per me incarico prestigioso”

Mar, 26/05/2015 - 13:14

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imageCALTANISSETTA – Dinamico, spigliato, in gergo giornalistico “sempre sul pezzo”. Il neo questore Bruno Megale, stamani nella conferenza stampa con i giornalisti, ha nitidamente illustrato il suo pensiero e raccontato il passaggio da dirigente dell’Antiterrosimo alla Digos di Milano alla carica di Questore, peraltro il più giovane d’Italia. Mafia e immigrazione tra le parole più utilizzate nelle domande e nelle risposte. “Caltanissetta è una realtà complessa e per me si tratta di un incarico prestigioso e ringrazio chi mi ha dato l’opportunità di lavorare in una Questura valida, dove sapevo di trovare persone efficienti e bravi poliziotti. Non ho mai lavorato in Sicilia e con grande umiltà mi approccio a questa esperienza, grazie al lavoro di squadra in cui credo tantissimo e al supporto dei miei collaboratori che sono eccellenti”. Il questore, con accanto il capo di gabinetto Alessandro Milazzo, ha affrontato svariati argomenti. Inevitabile i riferimenti alle differenze tra terrorismo internazionale e Mafia: attività diverse, mentalità differenti, territori agli antipodi con riferimento all’operato di Megale a Milano ed a quello che, invece, svolgerà nel capoluogo nisseno. “Ammetto la differenza di realtà, ma questo non è un territorio carente di difficoltà. Evitare poco proficui collegamenti tra terrorismo e migranti. Non mi pare che qui ci sia una minaccia terrorismo. Non avevo prima segnali di questo tipo quando ero in Lombardia, né ve ne sono mai stati come emerge dal monitoraggio degli uffici. Posso dire che non sussiste la minaccia internazionale legata alle presenze di migranti al Cara o di organizzazioni estremistiche”. Immancabile il riferimento al Muos, argomento caldo, quasi “radioattivo” sempre in voga nella provincia nissena. “Va garantito a tutti il diritto di manifestare il proprio dissenso, ma occorre rispettare e leggi e il mio compito sarà quello di vigilare affinché tutto avvenga nel rispetto dell’ordine pubblico”. Dal Muos alle realtà di Gela e Niscemi il passo è breve: “Sono più esperto di antiterrorismo che di lotta alla mafia, ma le strutture delle organizzazioni criminali e segrete sono identiche”.
Megale, dalle risposte fornite ai giornalisti, ha mostrato di aver “studiato” con attenzione le problematiche del territorio e di essere partito con il piede giusto. Frizzante, giovanile, compirà il 19 luglio, 49 anni. Calabrese, è sposato, laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Messina nel 1990. E’ entrato nella Polizia di Stato nel 1985, frequentando il secondo corso dell’Accademia presso l’Istituto Superiore di Polizia. Il primo incarico ricoperto, presso la Questura di Brescia, dal 1990 al 1993, è stato quello di funzionario addetto della Squadra Mobile; dal 1993 al 1999, quello di dirigente della Digos. Il primo gennaio del 2000 è stato trasferito alla Questura di Milano, dove ha ricoperto l’incarico di dirigente della Sezione Antiterrorismo della Digos. Dall’aprile del 2007, promosso Primo Dirigente per meriti straordinari, è stato nominato dirigente della Digos.

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