SAN CATALDO. Come anticipato dal nostro giornale, s’è registrata la sospensione dell’abbattimento degli alberi del bosco di Gabara. Un dato importante emerso dopo numerosi incontri tra l’Amministrazione comunale e la società “Biomasse Sicilia Spa” che da alcune settimane si occupava di tagliare gli alberi di “Eucalyptus”, nell’ambito di un programma che prevede l’alimentazione di una centrale a biomasse di una multinazionale individuata dalla Regione Siciliana, e dopo una serrata corrispondenza con gli enti a vario titolo deputati al rilascio delle autorizzazioni. L’abbattimento degli alberi di Gabara rischiava di deturpare un’area boschiva tra le più belle e caratteristiche del centro Sicilia. L’Amministrazione comunale oltre ad avere inviato una richiesta di audizione all’Assessore Regionale all’Agricoltura e Foreste Dott. Antonino Caleca, ha anche fatto richiesta tramite il Sindaco Dott. Giampiero Modaffari e l’Assessore all’Ambiente Angelo La Rosa, di visionare le verifiche sulle varie autorizzazioni rilasciate e sulla programmazione degli abbattimenti dei numerosi alberi dell’area boschiva. “L’assessore regionale all’Agricoltura, Dott. Nino Caleca, – ha dichiarato l’Assessore la Rosa – parla addirittura di una possibile rescissione del contratto con la società. Quel che è certo è che, su Gabbara, San Cataldo ha fatto “rumore”: vi è stato l’impegno da parte di questa amministrazione che, unito all’opera di comitati come “Gabbara un si tocca” e delle Associazioni ambientaliste come “Legambiente” ed “Italia Nostra”, che hanno presentato degli esposti per fermare i lavori di disboscamento, ha fatto sì che creasse un fronte unico. Il sindaco Giampiero Modaffari ha dichiarato: “Abbiamo attenzionato e sollevato il problema di Gabbara in tempi non sospetti, e anche se l’Amministrazione non ha nessuna autorità nel demanio dello Stato, abbiamo deciso di contrastare il disboscamento “selvaggio”, con mezzi leciti e democratici, cioè contestiamo la superficie di alberi abbattuti che in certi punti del bosco arriva ad 50-60 ettari”.
