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Consiglio comunale straordinario, Caltanissetta Protagonista: “Stanchi di essere invasi da extracomunitari in attesa di un permesso che non arriva mai!”

Redazione

Consiglio comunale straordinario, Caltanissetta Protagonista: “Stanchi di essere invasi da extracomunitari in attesa di un permesso che non arriva mai!”

Gio, 29/01/2015 - 11:19

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Mannella Petrantoni GiarratanaCALTANISSETTA – Senza fare analisi geopolitiche, seppur interessanti e anche nodali per spiegare sin in fondo il problema dell’immigrazione in Italia, noi ci fermeremo a parlare dell’impatto che questo fenomeno sta avendo nella nostra città e i consequenziali problemi di integrazione/relazione con i cittadini nisseni.

Il problema che oggi Caltanissetta Protagonista vuole porre all’attenzione di questo Consiglio Comunale del Presidente e dell’Amministrazione tutta, si incentra su un luogo che determina disagi, preoccupazioni e disordini di vario tipo, il centro di Pian del Lago.

E’ doveroso chiarire a tutti che il famoso “centro” in verità e’ l’unione nefasta di tre strutture ,ossia, il CDA (centro di prima accoglienza) il CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) e il CIE (Centri di identificazione ed espulsione).

Queste tre entità dovrebbero essere separate, diciamo dovrebbero perché di fatto sono nella stessa struttura separate solo apparentemente da recinzioni ma è talmente lapalissiano capire che le tre strutture diventano un unica grande “gabbia”.

Il CDA dovrebbe ospitare massimo 360 unità, il CARA 96, e altrettanti il CIE.

Ma di fatto il numero degli ospiti è, attualmente,  di gran lunga superiore.

Non faremo populismo spicciolo e non saremo ipocriti con frasi di buonismo di circostanza.

Caltanissetta Protagonista ha chiaro e cristallino il proprio pensiero sugli immigrati e sul fenomeno dell’immigrazione, che è anche il pensiero di molti nisseni.

Viviamo in Italia, viviamo a Caltanissetta e noi cittadini Italiani abbiamo leggi, regole,usi e tradizioni, credo religioso da rispettare e proteggere.

Chi è ospite nel nostro Paese ha l’obbligo di rispettare le leggi, le regole, gli usi, le tradizioni e il credo religioso.

Non confondiamo l’integrazione con altri popoli stranieri,  con l’immigrazione , sarebbe un gravissimo errore.

Da decenni nella nostra città vivono cittadini provenienti dal Marocco, dalla Tunisia e dalla Cina, ma anche tantissimi cittadini Rumeni europeissimi…, questi, ormai ,residenti regolarmente si sono negli anni integrati perfettamente e seppur professando religioni diverse e avendo usi e culture differenti dai nostri, rispettano il paese che li ha ospitati, che gli ha offerto un lavoro e condizioni di vita migliori e che è diventato anche il loro.

Il problema dell’immigrazione clandestina , degli sbarchi di uomini disperati, richiedenti asilo politico perché fuggono da situazioni terribili come la guerra civile è ben altra cosa.

La gestione di questo fenomeno già al centro di prima accoglienza è il problema.

Non diciamo niente di nuovo affermando che il business dell’assistenzialismo ha generato negli anni diverse inchieste giudiziarie e qualcuna di queste, da ultimo con il caso Buzzi di Roma, potrebbe riguardarci anche da molto vicino.

Lo sviluppo economico della nostra città non può e non deve passare dal business dell’assistenzialismo ai rifugiati.

Rifiutiamo fortemente l’idea che il rifugiato, il profugo possa essere un “prodotto” di questa industria dell’assistenzialismo.

Condanniamo assolutamente l’idea che tutte queste associazioni apparentemente “volontaristiche” siano un indotto per la città’. Il rilancio di Caltanissetta non passa certamente l’assistenzialismo diffuso. E poi chi tira le fila delle organizzazioni che gestiscono i centri immigrati tutto hanno tranne che l’interesse di fare favori e avvantaggiare il territorio. Tutt’altro : ad esempio che i pasti che gli immigrati consumano a Pian del Lago arrivano da Mazzarino e non più da una ditta locale che aveva la sua sede alla zona industriale della nostra città.

E’ fuor di dubbio però che il fenomeno dell’immigrazione e della sua gestione a Caltanissetta chiama alle proprie responsabilità chi ci governa, a qualsiasi livello, senza che qualcuno possa dire che questo è un problema che riguarda qualcun’altro. Noi cittadini nisseni siamo stati sin troppo tolleranti; sarà per l’ignavia che ci distingue , sarà perché apatici in tutto e per tutto,ma siamo al limite della sopportazione, e l’evento di via Niscemi di qualche giorno fa denunciato dai mass-media, il racket dei posteggiatori, gli affitti illegali ai richiedenti asilo da parte di “signori” senza scrupoli, le liti giornaliere, i bivacchi al centro storico, ove la fontana e’ diventata una panchina comunale, i presidi nelle nostre strutture sportive dove sovente bisogna intervenire con la forza rischiando l’incolumità degli uomini della polizia municipale, ecco, tutto questo, non può lasciare indifferente chi amministra o dovrebbe farlo.

Ricordiamo all’intero Consiglio comunale e a tutta la cittadinanza che il Sindaco rappresenta la città ma è rappresentante della nostra comunità.

Chiediamo quindi al Signor Sindaco, come intende rappresentare d’ora in avanti, i suoi cittadini rispetto al fenomeno dell’immigrazione? Deve fare una scelta chiara Signor Sindaco, non può continuare a parlare di tollerabilità, di integrazione, far finta che tutto sia sotto controllo, che non succeda nulla nella nostra città. Non vogliamo più vedere prostitute nigeriane in via Rochester, non voglio essere taglieggiato nei parcheggi, non vogliamo essere tallonato all’uscita del supermercato, non vogliamo vedere extracomunitari che vendono sigarette davanti la Villa Cordova; non ci piace vedere panni stesi e bivacchi davanti uffici pubblici in disuso o decine di abusivi al mercatino del sabato. Ci chiediamo senza allarmismi ingiustificati ma legittimamente sospettosi a cosa sia dovuto questo proliferare di Internet Point e Money Trasfer in centro storico.

Tutto questo le sembra normale? Lei crede che siamo razzisti se vogliamo che ci sia ordine, rispetto, pulizia, decoro?

Non è il caso che lei insieme alla fin ad ora evanescente deputazione politica della città cominciaste a chiedere rispetto per Caltanissetta? Cominciaste a gridare a gran voce che il fenomeno dell’immigrazione non può essere assorbito soltanto da poche città mentre altri fanno orecchie da mercante? In quel caso noi consiglieri comunali saremmo al suo fianco.

Esiste per norma (DPCM del 18 dicembre 1999) un Consiglio territoriale dell’immigrazione in cui il nostro Comune ne è membro.

Sul sito della prefettura di Caltanissetta infatti si legge che tale Consiglio Territoriale dell’Immigrazione è composto da Questura, Prefettura, Regione, Provincia, Comune di Caltanissetta e altri Comuni eventualmente interessati alle questioni all’ordine del giorno, Ufficio Provinciale del Lavoro, Camera di Commercio, ANFE e Caritas, centro EDA e rappresentanti di associazioni datoriali, lavoratori, migranti.

Caltanissetta Protagonista prima di avallare un qualsiasi atto d’indirizzo formulato da questo Consiglio Comunale, pretende di conoscere  le attività svolte da questo Consiglio Territoriale, leggiamo infatti,  che lo stesso si riunisce indicativamente ogni due mesi e lavora sinergicamente con gli altri enti.

Cosa ha prodotto in questi anni questo Consiglio territoriale?

Il coordinamento delle forze dell’ordine da parte del Prefetto è un azione sporadica ed estemporanea (vedi sgombero di Pian del Lago 2) oppure esiste un permanente tavolo operativo?

Cominciamo ad alzare la voce, utilizziamo gli strumenti che abbiamo e smettiamola di invocare termini come tolleranza e integrazione quando con una ipocrisia che ci crea nausea tutti riteniamo che siamo stanchi di essere invasi da extracomunitari in attesa di un permesso di soggiorno che non arriva mai!!!

Ma il nostro intervento, in questo Consiglio Comunale, non vuole essere polemico, sferzante nei confronti di quelli che a vario titolo non tengono conto dei diritti calpestati dei cittadini nisseni; non vuole soltanto essere da stimolo per sensibilizzare le autorità che ci devono tutelare, vuole anche suggerire interventi e azioni immediate e fattive; noi facciamo proposte concrete nello stile di Caltanissetta Protagonista. E cioè:

– Preso atto del funzionamento del Consiglio Territoriale dell’immigrazione, proponiamo che dello stesso ne facciano parte uno o più Consiglieri Comunali dell’opposizione.

– La verifica continua, quanto meno trimestrale, da parte dello stesso organismo, delle presenze nel dettaglio nelle tre strutture site a Pian del Lago (CDA- CARA- CIE).

– Il confronto, con appuntamenti mensili, col Prefetto da parte di una commissione consiliare speciale di consiglieri comunali (composta da un massimo di 5 consiglieri di cui 3 di opposizione).

– La richiesta ufficiale da parte dell’intero Consiglio Comunale al Prefetto da girare al Ministro degli Interni dell’integrazione delle forze dell’ordine attraverso l’esercito di un numero di almeno 150 unità (50 per turno) che presidino il territorio con particolare attenzione alle aree limitrofe al centro di prima accoglienza.

 – Visto l’evidente deprezzamento delle aree limitrofe alla zona di Pian del Lago un abbattimento delle tasse locali o un significativo sgravio delle stesse

– Verifiche immediate di tutti gli atti relativi al fenomeno immigrazione a Caltanissetta e delle strutture preposte da parte della Commissione Regionale Antimafia.

 Caltanissetta Protagonista, condanna e lo farà sempre, tutti quegl’esseri spregevoli e miserabili che speculano sul fenomeno dell’immigrazione ma altrettanto farà con chi in maniera ipocrita si riempie la bocca di mielosi affermazioni di tolleranza facendo in realtà sfoggio di falso moralismo.

Noi, invece ci mettiamo la faccia e diciamo quello che la maggioranza dei nisseni pensa. Che è una vicenda sporca, che siamo stanchi di essere governati e amministrati da chi non ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e non agisce nell’interesse della povera Caltanissetta che lentamente, giorno dopo giorno muore!!!!!

Oriana Mannella

Salvatore Petrantoni