Salute

Centro Aiuto alla Vita di Caltanissetta, legge 194: la clandestinità negata falsa i dati. “Contiamo non solo i bambini abortiti, ma anche quelli salvati”

Redazione

Centro Aiuto alla Vita di Caltanissetta, legge 194: la clandestinità negata falsa i dati. “Contiamo non solo i bambini abortiti, ma anche quelli salvati”

Dom, 19/10/2014 - 20:33

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CENTRO AIUO ALLA VITACALTANISSETTA – Il Centro Aiuto alla Vita di Caltanissetta, che lavora in piena sintonia con gli altri CAV italiani, e nel suo piccolo locale ha contribuito e sta contribuendo a salvare vite umane dall’aborto, aiutando  le madri in difficoltà che rinunciano all’interruzione della gravidanza, ha fatto proprie per bocca del locale presidente avv. Giuseppa Naro, le parole e le dichiarazioni del presidente nazionale on. Carlo Casini che in questi giorni ha ricordato come : «La Relazione ministeriale sulla attuazione della legge 194 per il 2012 e il 2013, nella linea dei precedenti rapporti annuali, si compiace per la diminuzione degli aborti legali, ma ignora che tale diminuzione è causata anche da una enorme riclandestinizzazione dell’aborto, dovuta all’uso esteso di varie pillole eventualmente abortive impropriamente dichiarate esclusivamente contraccettive» afferma Carlo Casini, presidente del Movimentol per la vita.

«Ma è scientificamente dimostrato che le varie pillole “del giorno dopo” e “dei cinque giorni dopo” se vengono utilizzate a fecondazione già avvenuta o nei due giorni che precedono l’ovulazione, non prevendono la fecondazione ma impediscono l’annidamento dell’embrione già formato.

«Poiché, secondo informazioni giornalistiche annualmente sono vendute non meno di 5400.000 confezioni di queste pillole, si può ragionevolmente ritenere che la somma degli aborti illegali e clandestini è tutt’ora molto più elevata di quello che sembra perché molti sono gli aborti talmente clandestini da essere completamente occulti e inconoscibili.

«Molti sono dunque gli aborti clandestini ma c’è anche chi vorrebbe rendere clandestino anche il concepito sostenendo che egli non esiste fino al momento dell’impianto in utero, una settimana circa dopo la fecondazione. Fortunatamente non è questa la posizione del ministro, che, pur non affrontando il problema qui segnalato, manifesta l’intenzione di difendere la vita concepita mostrando attenzione all’opera dei consultori familiari.

«È una pista da sempre seguita dal Movimento per la vita le cui proposte concrete di riforma dei consultori, più volte rese note, saranno al più presto presentate di nuovo al ministro della Salute. Di cui apprezziamo il passo compiuto inviando un questionario ai consultori. Il fatto che il numero dei colloqui con le donne che hanno chiesto l’Ivg risulti superiore al numero dei documenti rilasciati per autorizzare l’aborto potrebbe essere il sintomo di una efficacia preventiva anche a gravidanza in corso che potrebbe essere migliorata attraverso un sistematico contatto con i Centri di aiuto alla vita.

«I Cav hanno aiutato a nascere nel 2012 16mila bambini e 17mila nel 2013» conclude la dichiarazione. «Sarebbe bello se la prossima Relazione ministeriale potesse dirci non solo quanti bambini vengono abortiti ma anche quanti bambini sono stati salvati da uno Stato che, pur avendo rinunciato a vietare e punire, non può e non deve rinunciare a difendere i nascituri in alleanza con le loro madri».

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