Salute

Delia, approvato schema tra Comune e Ministero di Giustizia, per svolgimento lavoro di pubblica utilità da parte di soggetti

Redazione

Delia, approvato schema tra Comune e Ministero di Giustizia, per svolgimento lavoro di pubblica utilità da parte di soggetti

Gio, 25/09/2014 - 09:57

Condividi su:

convenzioneDELIA – La giunta municipale ha approvato uno schema di intesa tra il Comune di Delia e il Ministero della Giustizia-Tribunale ordinario di Caltanissetta per lo svolgimento di non lavoro non retribuito in favore della collettività da parte di soggetti condannati alla pena del lavoro di pubblica utilità.

“Sono molto soddisfatto – ha detto il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri. E’ stata una decisione giusta che contribuisce ad innalzare il grado di civiltà nel nostro territorio. E’ un passo importante per affermare sempre più la cultura del lavoro come momento di affermazione della persona. Si tratta di una iniziativa che non solo darà la possibilità, ai condannati, di un reinserimento nella società, ma servirà anche ad avviare delle forme di collaborazione inter-istituzionali che avranno sicuramente delle ripercussioni utili per la comunità e il territorio. Spero che questa opportunità possa ridare alla società delle persone nuove, sinceramente convinte del loro cambiamento. D’altronde le statistiche parlano chiaro: la maggior parte dei detenuti che scontano la loro pena in carcere, poi, commette di nuovo un reato. Al contrario, chi sconta la pena con misure alternative è un numero in percentuale assai minore minore”.

Lo schema di accordo si basa sull’articolo 54 del decreto ministeriale 26 marzo 2001 che prevede da parte del Giudice di pace e del Giudice monocratico l’applicazione, su richiesta dell’imputato, della pena del lavoro di pubblica utilità, consistente nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.

L’attività non retribuita in favore della collettività è svolta in conformità con quanto disposto nella sentenza di condanna, nella quale il giudice, indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità, la struttura dove la stessa è svolta e le persone incaricate di coordinare la prestazione dell’attività lavorativa dei condannati e di impartire a costoro le relative istruzioni.

 L’attività del condannato al lavoro di pubblica utilità può essere anche di solo supporto amministrativo ed organizzativo. “Le prestazioni previste nell’accordo – ha detto infine il sindaco Bancheri – non tolgono posti di lavoro e consistono in attività di supporto all’operatore titolare del servizio a cui il condannato è destinato, tenuto conto della crisi economica e occupazionale attuale e valutato che si tratta di «attività non retribuita”.

L’adozione del provvedimento non comporta, in questa fase, nessuna spesa a carico del bilancio comunale.