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Assenteismo al Comune di Caltanissetta, accolti cinque ricorsi dal giudice

Redazione

Assenteismo al Comune di Caltanissetta, accolti cinque ricorsi dal giudice

Dom, 03/08/2014 - 10:50

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tribunale cl 3_640x480CALTANISSETTA – Possono tornare in servizio quattro dipendenti dell’ufficio tecnico e un vigile urbano sospesi dal lavoro per trenta giorni con ordinanza del tribunale del riesame nell’ambito dell’inchiesta su presunti casi di assenteismo al Comune. Il tribunale ha accolto l’istanza di Giorgio Salamanca, Francesco Patermo, Michela Angela Baiomazzola e Fausto Romano (tutti dell’ufficio tecnico e tutti assistiti dall’avvocato Walter Tesauro) e del vigile urbano Grisafi (difeso dall’avvocato Maria Teresa Consaga) disponendo l’immediato reintegro nel posto lavoro. IL periodo di sospensione sarebbe scaduto il 9 agostoprossimo. Il tribunale ha invece rigettato i ricorsi di Michele Consaga e Michela Anna Di Marco, assistititi dall’avvocato Maria Teresa Consaga. Resta ancora da definire la posizione di Francesca Fardella (difesa dall’avvocato Michele Micalizzi), Michele Gioè (avvocato Maria Francesca Assennato), Salvatore Longo e Giovanni Reina (difesi dall’avvocato Tesauro) e Giuseppe Indorato assistito dall’avvocato Angelo Tornabene. Inammissibili, per mancanza di requisiti, erano stati dichiarati i ricorsi di altri tre (Lucio Giannavola, Giuseppina Campisi e Stefano Barba, difesi dall’avvocato Michele Micalizzi) ai quali era stata comminata una sospensione di quindici giorni. Le loro istanze erano passate al vaglio del tribunale dopo il rientro al posto di lavoro. Il Gip Alessandra Giunta aveva imposto complessivamente lo stop a trentadue dei quarantacinque indagati tutti coinvolti in una inchiesta su presunti casi di assenteismo al Comune condotta dai carabinieri e coordinata dal sostituto procuratore Santo Di Stefano.A tutti la procura ha contestato, a vario titolo, le ipotesi di truffa in concorso in danni della pubblica amministrazione e falsa attestazione della presenza in servizio commesso da pubblico dipendente. Reati, secondo gli inquirenti, che si sarebbero consumati in arco di tempo fra il novembre 2012 e l’aprile dell’anno successivo. Secondo magistrati e carabinieri dipendenti dell’ufficio tecnico e del corpo di polizia municipale si sarebbero “coperti” fra loro timbrando al posto dei colleghi assenti il cartellino nelle macchine segnatempo. (Stefano Gallo – GdS.it)

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