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Arcangelo Pirrello, sulla presentazione del romanzo di Gianni Amico “il ritorno degli aquiloni”

Redazione

Arcangelo Pirrello, sulla presentazione del romanzo di Gianni Amico “il ritorno degli aquiloni”

Lun, 21/07/2014 - 16:50

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download (2)CALTANISSETTA – Se un uomo, di oltre sessant’anni, che nella vita ha fatto molte cose con alterni successi, uno che “ci ha provato” come dicono negli USA, decide di provarci ancora, ad esempio scrivendo un romanzo, ebbene quest’uomo deve essere rispettato, ammirato e incoraggiato.

Mi riferisco a “il ritorno degli aquiloni” – tipi di Paruzzo – scritto da Gianni Amico che tutti conosciamo come tenace commerciante e imprenditore. Il romanzo e’ stato presentato Venerdì scorso a Villa Barile.

Splendida cornice o “location” come si affretta a dire lo stesso Autore, pomeriggio fresco, all’aperto, con quasi tutti i neo consiglieri comunali eletti a raccogliere il meritato trionfo. Della Giunta solo la vicesindaco Marina Castiglione, “S.ra di Ruben Giamporcaro”, che oltre l’importante delega sindacale, e’ una docente universitaria mi dicono molto brava; assenti il sindaco e gli altri assessori certamente molto impegnati a pelare ben altre gatte. Presente, naturalmente, il giovane e promettente deputato Micciche’ nella usuale “tenuta sportiva”.

Si inizia con il solito repertorio che nulla sembra avere a che fare con il romanzo scritto da Gianni Amico: le miniere, i turisti da catturare, la prima quinta, Rape? Si passa alla lettura di una poesia sulla “strata a’ foglia” – naturalmente nessuno fa la prosaica considerazione che per far rivivere il souk di via Consultore Benintende si deve solo comprarci la frutta, senza alcun pathos, con gli “euri”, piuttosto che farlo al supermercato arricchendo chi sa chi. Ma chi li tocca, i supermercati -.

Finalmente Michele Paruzzo, con una breve relazione sugli immaginabili “inseguimenti” dell’autore all’editore, dichiara subito che ha stampato il libro perché, semplicemente lo ha letto e gli è piaciuto. Ottima partenza, direte voi, dopo una selva di libri – alcuni di valore per carità – pubblicati a spese dello stesso autore e a spese del Comune (cioè nostre), c’è finalmente un editore-imprenditore che ci crede e ci scommette. C’e’ solo da comprare di corsa questo libro che, si capisce subito, e’ un romanzo d’amore bello e intrigante al quale non si può che augurare un grande successo.

E invece no. In questa città le cose non sono mai facili e la serata e’ ancora lunga. Si ascolta, naturalmente, la vera e propria presentazione del romanzo, giustamente prolissa, da parte del prof. Federico, ma si ha anche l’opportunità di assistere a un interessante outing del deputato Micciche’, il quale confessa che da ragazzo (cioè non molti mesi or sono), si è  venduto i “Promessi Sposi” e la “Divina Commedia” per truccare il motorino. Secondo me è una piccola panzana, nessuno dei suoi conoscenti gli avrebbe mai comprato quei libri, avendo tutti il motorino da truccare; bravo però, dove lo troviamo un deputato così “intellettualmente” onesto e, soprattutto così rappresentativo?

E finalmente la Cultura vera, quella pesante, quella che Renzino Barbera chiamava “cortura”. Il “verbo” e’ affidato alla vicesindaco docente Castiglione S.gn. di…, la quale, con delizioso ma deciso cipiglio, demolisce di colpo il romanzo di Gianni Amico, rivelando tranquillamente che non si tratta d’altro che del solito impianto da Promessi Sposi dove oltre al vero vincitore, che secondo il citato Sciascia è don Abbondio, c’e’ il protagonista, l’antagonista, l’allontanamento e il lieto fine. Insomma una specie di …isso, issa e…o’ malamente. Si spinge, la nostra vicesindaco docente, alla geniale inferenza secondo la quale il fine e’ lieto solo perché…l’inizio è triste. Poi, dopo essersi scagliata contro la Famiglia come causa di tutti i mali amorosi che generano romanzi come questo, si compiace che lo stesso Gianni Amico asserisca sul suo dire (mica scemo, e’ un vecchio commerciante, ha cercato di minimizzare i danni) e termina avvertendo tutti che dallo schema descritto (teorizzato da J.Propp e che si trova in tutte le letterature del Liceo. Cfr) non si scappa: esso si adatta a tutto “…da Guerra e Pace a Cappuccetto Rosso”.

…. Ma se lo schema si adatta a tutto, a tutti i romanzi, anche quelli di Silvana Grasso della quale la Prof.ssa Castiglione si affretta a dichiararsi esegeta, perché maltrattare così proprio “il ritorno degli aquiloni”? Forse perché chi lo ha scritto non ha ancora un esegeta? non fa parte della “cerchia”?

E ancora, che scopo ha avuto la “dotta” lezione della docente Castiglione? Quello… di fare la dotta lezione? C’è persino da sperarlo, perché altrimenti possiamo solo immaginare che la vicesindaco, per promuovere un romanzo (che non sia di Silvana Grasso), nel migliore dei casi pretenda che questo superi e vada oltre il “solito schema”; oltre, per intenderci, il “breve” intervallo da ella indicato e che va da Lev Tolstoj ai fratelli Grimm. Stiamo freschi.

I prossimi scrittori nisseni che ci provano sono avvertiti: invitino alla presentazione il solo deputato o si astengano.

Tranne a fregarsene con disinvoltura di Castiglione e di Propp e scrivere belle storie che appassionano i lettori e fanno vendere copie.   Arcangelo Pirrello