Salute

Provincia, precetto pasquale con il vescovo

Redazione

Provincia, precetto pasquale con il vescovo

Mar, 15/04/2014 - 14:31

Condividi su:

la messa del vescovoCALTANISSETTA – “Quando la rassegnazione prevale ci si sente abbandonati, con l’attuale crisi economica che è il frutto di un progetto diabolico teso ad affamare il popolo. Le nostre aziende chiudono, o vengono svendute, o trapiantate al Nord dove vengono aiutate dagli amministratori, mentre qui da noi si fa di tutto per scoraggiarle: ed ecco i suicidi di imprenditori, di giovani, di padri di famiglia senza prospettive. Anche la nostra Provincia vive un momento di confusione, e non si sa cosa costruire.”

   Sono alcuni dei passaggi dell’omelia che il vescovo mons. Mario Russotto ha tenuto durante la funzione officiata alla Provincia Regionale ove, secondo tradizione, il prelato si è recato per celebrare il precetto pasquale dei dipendenti. Alla funzione, svoltasi nell’aula consiliare, erano presenti il commissario straordinario dell’ente Raffaele Sirico, il prefetto Carmine Valente, unitamente a dirigenti e personale della Provincia e della Prefettura e ad alcuni seminaristi che hanno animato la funzione.

   Parole dure, e di forte esortazione, quelle del prelato, che s’è chiesto: “Possibile che questo popolo nisseno sia così rassegnato, mentre interessi ed intrallazzi tolgono speranze ai nostri giovani? La rassegnazione è ancora peggio della disperazione, perché vuol significare non vivere più. Nessuno si pone il problema di dove stiamo andando, del futuro delle nuove generazioni, dello spopolamento progressivo del territorio, mentre si rimane ancora a testa bassa nei confronti dei potenti e dei ricchi”.

   A conclusione dell’omelia, mons. Russotto ha pertanto esortato: “Dobbiamo levare il capo, gridare, cercare di non fare il gioco dei potenti. Non dobbiamo farci dividere, è tempo di ritrovare il coraggio di essere uniti, di difendere la nostra terra, la nostra dignità, e portare avanti progetti di sviluppo”, e ha citato l’esempio dell’impegno della Caritas diocesana che ha consentito la nascita di oltre una cinquantina di cooperative giovanili che hanno intrapreso un’attività lavorativa: “Ed abbiamo, ad esempio, giovani laureati che fanno i fornai: non è la scrivania che dà dignità. Per cui bisogna ritrovare la gioia della nostra dignità, e che il Signore ci aiuti a rialzare il nostro volto”.