Salute

Mussomeli, l’appello di un disoccupato: “Aiutatemi a stare accanto mia moglie”

Redazione

Mussomeli, l’appello di un disoccupato: “Aiutatemi a stare accanto mia moglie”

Dom, 13/04/2014 - 17:34

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favata ArmandoMUSSOMELI- A volte la vita si accanisce ciecamente, cercando di sfibrare la povera vittima, infierire su di essa senza alcuna pietà, senza darle scampo e respiro. E come un vortice colpisce chi le sta accanto. La storia di Armando Favata e della moglie Giuseppina è una continua tragedia che a sentirla ti chiude lo stomaco; pugni inferti al ventre. Nell’esistenza di Giuseppina, 41 anni, numerose le difficile prove che ne hanno minato il fisico e l’anima. Un calvario costellato da malattie, da operazioni chirurgiche sbagliate e segnata da quella condanna alla sedia a rotelle che con grande dignità sta espiando da 14 anni. I guai a casa Favata non sono mai mancati; i soldi sono stati sempre pochi. Pochi come ci possono essere in una famiglia numerosa dove il padre, disoccupato, si raccapezza dando una mano a raccogliere il ferro. Lavori saltuari, precari. E la pensione della moglie, circa 700 euro, finiscono per non bastare. Bastano a malapena per consentire un futuro migliore all’ultima nata di 7 anni, ad aiutare il figlio ospitato in una struttura protetta e alla famiglia che si è costruita un’altra delle figlie, Veronica, che assieme al compagno, anch’esso costretto ad un lavoro precario, 14 mesi fa ha messo al mondo una bellissima creatura. Ma la vita è cinica, e le prove dolorose non finiscono. Quattordici anni fa a Giuseppina gli fu scoperto un cancro alla testa che i medici gli rimossero. Nel 2010 un altro tumore, stavolta alla spina dorsale. L’operazione per rimuoverlo non andò bene, e Giuseppina rimase paralizzata. Ora un nuovo tormento. “Qualche settimana fa- racconta Armando- mia moglie ha cominciato ad accusare dei forti dolori alla testa avvertendo continui sensi di vomito. Dopo una settimana è stata sottoposta ad una visita neurochirurgica da dove si evidenziava la difficoltà del cervello a drenare il liquido prodotto. E’ stata portata a Catania, operata, ma negli stessi momenti i medici le hanno scoperto una ciste tumorale al cervello della grandezza di oltre 2 centimetri, causa di un’emorragia cerebrale. Da altri esami specifici un’altra ciste le è stata scoperta, stavolta di 8 centimetri e vicina all’osso del collo”. Al dramma fisico di Giuseppina si aggiunge il dramma economico di Armando. “Con i pochi soldi che ogni mese mi rimangono non ho la possibilità di stare accanto a mia moglie. Non posso permettermi un B&B né continui viaggi per Catania. Mi sento devastato e inerme. Non so come aiutare Giuseppina”. Ecco perciò l’appello che lancia alle persone di buona volontà. “Aiutatemi. Ho bisogno di aiuto, di un sostegno economico ma anche psicologico. Per chi non ha la possibilità di farlo almeno vi chiedo un favore, riservate una preghiera per mia moglie”.