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Incendio raffineria Gela: da Alessandro Pagano (NCD) interrogazione urgente

Redazione

Incendio raffineria Gela: da Alessandro Pagano (NCD) interrogazione urgente

Mar, 18/03/2014 - 20:03

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pagano2_640x436ROMA –  “L’incendio scoppiato nello stabilimento Eni di Gela lo scorso 15 marzo e domato dopo due ore non e’ che l’ultimo episodio di una lunga serie di ‘incidenti’ verificatisi all’interno della raffineria, con gravi ripercussioni a livello ambientale e della sicurezza, che dimostra la scarsa capacita’ gestionale dei vertici del colosso energetico ma anche l’obsolescenza degli impianti dato che le tecnologie di ultima generazione sono in grado di risolvere simili emergenze in mezz’ora e non dopo oltre due ore”. Ad affermarlo il deputato di Nuovo Centrodestra Alessandro Pagano. “Il disastro di qualche giorno fa – prosegue – dimostra inoltre come gli investimenti previsti dal management Eni non siano affatto risolutivi, in quanto basati su vecchie logiche gestionali e sulla volonta’ di mantenere in piedi impianti superati e mal gestiti. Tuttavia, nonostante le evidenti criticita’ del comparto raffinazione, che ha registrato perdite record nel solo 2013 dell’ordine di 813 mln di euro nel settore ‘refining’ – cifre astronomiche cui ha contribuito pesantemente lo stabilimento di Gela – i vertici Eni continuano a ‘latitare’, anziche’ varare un piano d’interventi radicale puntando tutto su innovazione tecnologica e scientifica e nuovi indirizzi gestionali”.

   “Se a tutto cio’ si aggiunge che in queste ore la magistratura ha disposto il sequestro dell’impianto colpito dall’incendio, che prelude al blocco complessivo della raffineria, e’ facile immaginare le gravi conseguenze sia sul piano economico che morale per tutti i dipendenti che scaturiranno da questa incredibile vicenda. Per salvaguardare i cittadini e l’economia del territorio, nonche’ per non disperdere un know how cosi’ notevole quale e’ quello di Eni, abbiamo il dovere di impedirlo ed e’ per questo che intendiamo presentare al piu’ presto un’interrogazione urgente al ministro dello Sviluppo Economico”, conclude.

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