SAN CATALDO – Preoccupazione viene espressa dal consigliere comunale dell’Udc Salvatore Calabrese per il trasferimento di una ventina di immigrati dal Cara di Caltanissetta all’Ipab di San Cataldo, struttura lungamente abbandonata che ora dovrebbe tornare, una volta affidata la nuova gestione, ad ospitare anche gli anziani, così come avveniva un tempo. In particolare Calabrese, in un’interrogazione consiliare, ha espresso qualche perplessità sulle difficoltà che gli immigrati potrebbero avere ad integrarsi in un tessuto sociale “non abituato” ad aver contatti con gli extracomunitari.
“In esito alla gara ad evidenza pubblica – si legge nel comunicato stampa – celebrata il 23 01 2014 presso il Comune, per la locazione dell’immobile sede dell’IPAB “ Canonico Pagano “ per fini di assistenza e/o altra attività è risultata aggiudicataria la Cooperativa Sociale “ progetto Vita “ di Caltagirone . Esprimendo innanzitutto , con il presente intervento , viva soddisfazione , per il possibile rilancio dell’IPAB, ed al consequenziale , auspicabile salvaguardia del posto di lavoro di ben 17 dipendenti che meritano la serenità che ad ogni lavoratore dovrà essere garantita. Preso atto della dichiarazioni rese dal Commissario dott. Roberto Lauricella secondo cui la Cooperativa aggiudicatrice intende destinare la struttura sia al rientro degli anziani , come storicamente previsto, ma anche e forse sopratutto alla immissione di ospiti extracomunitari. Nel ruolo di rappresentante eletto dai cittadini di San Cataldo sono stato contattato da molti, desiderosi di conoscere la situazione, poiché sono circolate in Città tante domande ma nessuna risposta certa circa i modi e le condizioni con le quale verrà gestita la immissione degli ospiti extracomunitari ed in particolare le loro ore libere e le eventuali ricadute sul quieto vivere dei residenti. Nell’esercizio delle funzioni di consigliere comunale, ritiene comunque doveroso esprimere le proprie preoccupazione, in ordine alle possibili eventuali conseguenza negative che la presenza degli extracomunitari privi di ogni qualsiasi integrazione nel tessuto sociale della nostra comunità, possa avere”