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Tsunami giudiziario all’Ars: 97 indagati fra cui i 13 capigruppo della passata legislatura

Redazione

Tsunami giudiziario all’Ars: 97 indagati fra cui i 13 capigruppo della passata legislatura

Mar, 14/01/2014 - 19:58

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imagesPALERMO – Sono 97 gli indagati, di cui 83 parlamentari regionali, fra ex e attuali in carica, nell’ambito della vasta indagine sulle presunte spese folli dei gruppi dell’Assemblea siciliana in massima parte riferite alla scorsa legislatura. Gli altri sono funzionari, dirigenti e consulenti del lavoro che avrebbero agito in concorso con i politici. Tra gli avvisi di garanzia e gli inviti a comparire, tredici fanno riferimento a capigruppo della precedente composizione del parlamento siciliano che ha terminato la sua attivita’ nell’ottobre 2012.  Secondo una corposa informativa della polizia giudiziaria i gruppi parlamentari avrebbero comprato di tutto per attivita’ extraistituzionali. Fra gli acquisti borse Louis Vuitton, automobili, cravatte, soggiorni in alberghi di lusso, pranzi e cene. A notificare i provvedimenti, con la contestazione di peculato, sono stati i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su ordine della procura di Palermo. Tra gli altri, gli inviti riguardano, dunque, ex capigruppo come Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza. Ad interrogarli saranno i pm Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci. La notizia e’ piombata ieri sera nell’aula dell’Ars impegnata nel voto alla finanziaria. E’ stato il deputato del Pd Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali a prendere la parola nel silenzio glaciale di Sala d’Ercole: “Ho ricevuto qualche ora fa un avviso a comparire davanti alla procura di Palermo per fatti che riguardano la mia funzione di capogruppo nella scorsa legislatura. “Tutte le contestazioni che mi vengono poste riguardano la mie funzioni di capogruppo, non un acquisto improprio, non mutande, ne’ mi e’ stato formalizzato di essermi messo in tasca un euro. Le mie attivita’ sono tracciabili”.

Davide Faraone

Davide Faraone

Tra gli indagati – oltre al deputato del Pd responsabile del Welfare, Davide Faraone, all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e all’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio – anche i deputati Nino Dina, Salvatore Cordaro, Gaspare Vitrano, Massimo Ferrara, Franco Mineo, Giuseppe Lupo, Bernardo Mattarella, Cateno De Luca, Riccardo Savona, Lino Leanza, Paolo Ruggirello, Salvino Pantuso, Carmelo Curenti e Alessandro Aricò. L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza e ha preso il via nel 2012. Le Fiamme Gialle nelle scorse settimane hanno depositato in procura un’informativa con i risultati degli accertamenti.

Sono 13 milioni all’anno le spese finanziate, ha stabilito l’inchiesta, il 50% delle quali illegittime. All’ex parlamentare regionale del Pd Davide Faraone, attuale componente della segreteria nazionale del partito, sono contestate spese per 3.380,60 euro. Per l’allora semplice deputato Udc Giovanni Ardizzone, oggi presidente dell’Ars, si fa riferimento a una cifra di 2.090 euro; poi Guglielmo Scammacca della Bruca, Franco Mineo, Alessandro Arico’, Giovanni Cristaudo, Carmelo Currenti, Giovanni Greco, Carmelo Incardona, Ignazio Marinese, Raffaele Nicotra, Antonino Scilla, Marco Lucio Forzese, Orazio Ragusa, Mario Parlavecchio, Salvatore Lentini, Salvatore Giuffrida, Nino Dina, Salvatore Cascio, Toto Cordaro, Pippo Gianni, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa, Cateno De Luca, Michele Cimino, Raffaele Lombardo, Francesco Calanducci, Paolo Colianni, Orazio D’Antoni, Antonio D’Aquino, Giovanni Di Mauro, Giuseppe Federico, Giuseppe Gennuso, Riccardo Minardo, Fortunato Romano, Giuseppe Sulsenti, Giuseppe Arena, Marcello Bartolotta, Mario Bonomo, Raimondo Sciascia, Calogero Speziale, Miguel Donegani, Riccardo Savona, Cataldo Fiorenza, Salvino Pantuso, Roberto Ammatuna (per euro 5.810,66), Giuseppe Apprendi(per 480 euro), Giovanni Barbagallo (per 11.569,44 euro), Mario Bonomo (per 4.918 euro), Roberto De Benedictis (per 4.653,36 euro), Giacomo Di Benedetto (per 27.425,35 euro), Giuseppe Digiacomo (per 6.727,47 euro), Michele Donato Donegani(per 10.000 euro), Cataldo Fiorenza (per4.327,80 euro), Michele Galvagno (per 5.681 euro di cui 1.248,00 per iniziative unitamente a Salvatore Termine), Baldassare Guacciardi (per 1.365 euro), Giuseppe Laccoto (3.492 euro), Giuseppe Lupo (per 39.337 euro), Vincenzo Marinello (per 3.900 euro), Bruno Marziano (per 12.813,99 euro), Bernardo Mattarella (per 6.224 euro), Camillo Oddo (per 2.500 euro), Filippo Panarello (per 16.026,75 euro), Giovanni Panepinto (per 2.600 euro), Francesco Rinaldi (per 45.300 euro).