Salute

Giudice, segretario generale CGIL: “Progetto Agroverde, una storia incredibile e uno schiaffo alla dignità dei gelesi”

Redazione

Giudice, segretario generale CGIL: “Progetto Agroverde, una storia incredibile e uno schiaffo alla dignità dei gelesi”

Sab, 11/01/2014 - 09:22

Condividi su:

201031132849_Ignazio-Giudice-a-CongressoGELA – Non sappiamo se tratteremo il tema dell’ennesima cattedrale nel deserto o, invece, siamo di fronte al primo caso del deserto senza neppure cattedrale. Non sappiamo se si tratta di una bomba ad orologeria o, invece, di tritolo che in tempi record (neanche il miglior orologio riesce ad essere cosi “preciso”), ha modificato la storia, il profilo, la morfologia di un importante territorio.

 Una cosa è certa: il misfatto è stato consumato e per evitare che ne seguano altri dobbiamo correre ai ripari senza esitazione alcuna e fornendo risposte celeri e concrete ai giovani della città che avevano sperato in un posto di lavoro all’Agroverde, ai proprietari dei terreni che in 4 mesi si ritrovano senza i terreni e senza l’indennizzo pattuito per l’esproprio, alle piccole e medie imprese spesso a conduzione familiare ed ai loro dipendenti e filiera di fornitori che speravano in una svolta grazie a questa commessa e la svolta aziendale invece di presentarsi con il volto della “vita” aziendale si è trasformata in coma, speriamo non irreversibile, alle casse comunali (di tutti i cittadini!!!) che rischiano di subire un bel danno se la responsabilità dell’avvio dei lavori viene estesa al Comune di Gela.

Siamo convinti che sia Gela la patria e la destinazione di tutti i mali oscuri? La CGIL pensa proprio di NO, ciò non toglie l’evidenza di un sistema politico gravemente malato di una patologia infettiva che sta contagiando il territorio, patologia che in prima battuta (speriamo anche l’ultima) possiamo definire superficiale rispetto a garanzie che i privati devono fornire prima di ogni inizio attività.

Proviamo a raccontare a noi stessi questa storia, che doveva essere nei sogni di Stefano Italiano, nella qualità di Presidente dell’Agroverde,  una bella storia, di riscatto, orgoglio e sviluppo e non si sbagliava perché 250 posti di lavoro a progetto definito ed ultimato potevano veramente rappresentare per Gela la svolta economica. Un progetto, serio e credibile a tratti inaspettato dai Gelesi che in pochi mesi, fatti di burocrazia e corsa per l’avvio dei lavori, avrebbe scritto un nuovo libro della storia contemporanea di Gela.

Si avviano i lavori , i lavoratori edili impegnati in opera di sbancamento sono circa 80 (né 500 né altri numeri annunciati nel corso dell’inaugurazione dalla politica). Ancor prima, la fase preliminare e propedeutica, da un lato l’Amministrazione Comunale delibera e sottoscrive un protocollo d’intenti con l’Agroverde, poi il Consiglio comunale approva l’individuazione delle aree nelle quali dovrebbe sorgere l’impianto, nel frattempo si avviano gli espropri di terreni privati che, in nome di nuova occupazione, diventano di utilità pubblica. Cosa è accaduto dopo e nel frattempo? Perché tutti questi misteri rispetto ad un evidente fallimento del progetto del polo serricolo agro fotovoltaico? La CGIL ritiene importante la convocazione del  Consiglio comunale monotematico ma il rischio, quello che si respira, è il degenerare del rapporto tra cittadini e Istituzioni pubbliche che invece di creare un’opportunità hanno, di fatto, creato un danno enorme di credibilità di un intero territorio oltre che economico ai proprietari di case e terreni. Rispetto ad un investimento di tale portata è possibile non accertarsi della credibilità finanziaria dei Radio Marelli (investitore)? Con quale criterio viene selezionata un’azienda?

Il Comune non viaggia con un serio ritardo nel diffidare chi ha proposto un progetto?

Non sappiamo che esempio fare ma proviamo a farne uno: una coppia che decide di sposarsi può conoscere nome e cognome del marito o della moglie dopo il viaggio di nozze? Ma, ma, ma!!!!!!

 Si decide se difendere e da chi il progetto presentato dall’Agroverde o, in modo alternativo, comprendere se esistono manifestazioni d’interesse che garantendo, trasparenza nelle procedure, tutela per la filiera lavorativa locale, credibilità finanziaria, possano evitare un ulteriore schiaffo alla dignità, alla storia, alla voglia di futuro, al diritto di vivere cose serie, né effetti annunci, né giochini occupazionali che tanto, tanto danno hanno prodotto ai giovani ed ai loro genitori.

Il cancello del cantiere va riaperto. Su questo e per questo la CGIL si batterà, per tale ragione oggi per esempio la CGIL si è trasferita qui, luogo di un giaLO.

Il Segretario Generale CGIL

                                                                                                               (Ignazio Giudice)

Pubblicità Elettorale