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O.S.A.P.P., perplessità per scherma e tiro al piattello come sport per i detenuti

Redazione

O.S.A.P.P., perplessità per scherma e tiro al piattello come sport per i detenuti

Mar, 03/12/2013 - 11:23

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osappROMA – “E’ prevista per domani 3 dicembre alle ore 11,00 nel Salone d’Onore del Coni, la sottoscrizione di un protocollo d’Intesa tra il Ministero della Giustizia ed il CONI che prevede per la popolazione detenuta delle patrie galere la possibilità di implementare “le attività trattamentali” con la pratica di discipline sportive, tra le quali il pugilato, la scherma e pure anche il tiro al piattello.”

 A dichiararlo è il Segretario Generale Aggiunto dell’O.S.A.P.P. – Domenico Nicotra – che rende note tutte le sue perplessità rispetto ad un’iniziativa che, se da un lato può essere propedeutica all’assegnazione di risorse economiche della Comunità Europea, da un lato mortifica ulteriormente il Corpo di Polizia Penitenziaria che quotidianamente è succube di tutte le criticità di un sistema al collasso.

 “E poi, continua Nicotra, come è possibile pensare di coinvolgere detenuti in discipline sportive quali il pugilato e la schema o addirittura pensare di metter in mano ad un detenuto un fucile per poter sparare al tiro al piattello; ma la sicurezza penitenziaria e più in generale quella pubblica è forse diventata un optional?”

 “Inoltre, continua in sindacalista dell’O.S.A.P.P., piuttosto che pagare profumatamente tutti quei membri di commissioni e gruppi di lavoro che alla fine “da una montagna partoriscono un topolino”, perchè non applicano in toto l’Ordinamento Penitenziario avviando i detenuti più volenterosi al lavoro piuttosto che allenarli all’arte della boxe.” “La misura è ormai colma e a dirlo, per voce di Nicotra, sono tutti quei Poliziotti Penitenziari che con sempre maggiore ciclicità vengono aggrediti dal detenuto di turno e che dei protocolli di un Ministro della Giustizia, che non ha fatto mai suo il Corpo di Polizia Penitenziaria, ormai non sanno che farsene.” “E’ evidente, conclude Domenico Nicotra, che forse è arrivato il momento per considerare conclusa l’esperienza dal Guardasigilli Cancellieri al Dicastero della Giustizia e con Lei tutti quegli arrivisti Dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria che hanno perso di vista le priorità dei penitenziari italiani e del personale di Polizia Penitenziaria che con quotidiani ed immani sacrifici stanno assicurando (non si sa per quanto ancora)  la sicurezza.”