PALERMO – Chi è il più potente del reame? Certo, stilare graduatorie su basi oggettive non è cosa semplice, ma il mensile I love Sicilia, tra il serio e il faceto, ci prova con l’annuale classifica dei 100 potenti, giunta quest’anno alla sua quinta edizione. Un gioco, ribadisce a ogni edizione del ranking la redazione, ma un gioco che di certo offre una fotografia utile a mettere a fuoco i movimenti nelle stanze dei bottoni siciliane.
In testa alla classifica, nell’edizione 2013 pubblicata sul nuovo numero in edicola, torna dopo quattro anni un imprenditore. È Antonello Montante, che ha portato la Confindustria siciliana a giocare un ruolo di primissimo piano nello scenario politico ed economico siciliano, completando un percorso già avviato sotto la presidenza del suo “gemello” Ivan Lo Bello. In sintonia con Rosario Crocetta già dalla sua candidatura, la Confindustria siciliana ha conservato ottimi rapporti col governo, nel quale siede alle Attività produttive un assessore diretta espressione della confederazione degli industriali, la giovane Linda Vancheri, che ha preso il posto che nella precedente legislatura era stato di un altro esponente della Confindustria nissena, Marco Venturi. La Confindustria presieduta da Montante, protagonista con Lo Bello della svolta antiracket e legalitaria degli industriali siciliani, è stata anche oggetto di critiche e di polemiche, dalla accuse di occupazione dei gangli strategici del potere a quelle sui presunti abusi della retorica antimafia. Critiche e polemiche, che sono comunque il segno della centralità confindustriale nel panorama politico ed economico siciliano.
Seconda piazza del podio per Rosario Crocetta. Il presidente della Regione è stato indubbiamente il protagonista dell’ultimo anno della politica siciliana e ha gestito l’attività di governo con una cifra da solista, dimostrandosi poco incline agli ordini di scuderia dei partiti. Tutto ciò, però, se ne ha rafforzato l’immagine mediatica, ha provocato più di un problema al suo percorso politico, come dimostra la traumatica rottura con il Partito democratico a cui si sta ancora cercando di mettere una pezza.
La classifica è pubblicata sul nuovo numero di I love Sicilia.