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Mussomeli, la rete s’interroga sul caso della villa delle Vanelle: che fine hanno fatto gli alberi tagliati?

Redazione

Mussomeli, la rete s’interroga sul caso della villa delle Vanelle: che fine hanno fatto gli alberi tagliati?

Mer, 25/09/2013 - 09:51

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Non si placa la polemica sulla scelta dell’esecutivo comunale di abbattere gli alberi della villetta della Madonna delle Vanelle. Un atto radicale giustificato, dal vice sindaco e assessore all’Ambiente Sebastiano Sorce, come azione necessaria a garantire l’incolumità pubblica, dopo che un pino qualche mese fa era caduto sulla strada. E motivato pure dalla necessità di risistemare la struttura dell’intera villa. Una decisione- ha sottolineato il vice sindaco- presa in accordo con i residenti della zona. Giustificazioni che non convincono molto la rete. Su Facebook, per iniziativa del consigliere d’opposizione Toti Nigrelli, che ha anche pubblicato le foto di prima e dopo l’intervento, il magma dei commenti non sembra fermarsi. E adesso la rete si chiede: “Ma che fine ha fatto la legna determinatasi dal taglio delle piante?”. Tra l’ironico e il serio, in molti puntano l’indice contro la Giunta incuneando il sospetto che i resti della vegetazione siano serviti agli stessi amministratori per usi personali. Il più duro è il consigliere d’opposizione Enzo Nigrelli. “Sicuramente qualcuno di loro avrà una caldaia a legna” chiosa l’indipendente di centrodestra, accusando gli amministratori di centrosinistra di essere dei “comunisti di me..a”. Anche su queste accuse, che seguono i biasimi dai toni duri raccolti dai social network, tenta una risposta il vice sindaco Sorce: “Gli alberi segati sono ora in possesso della ditta che gratuitamente ha accettato di tagliarli. Non abbiamo speso un centesimo su questo intervento”. E sulle parole del consigliere Nigrelli che affibbia pure a lui la falce e il martello, Sorce, che fino a pochi giorni fa apparteneva al Mpa replica: “Non sono mai stato un comunista. Ma se essere comunista significa prendere delle decisioni per preservare l’incolumità dei miei concittadini, allora sì, sono un comunista”.