Salute

Raffineria di Gela: tecnologia e ambiente, al via piano da 700 Mln

Redazione

Raffineria di Gela: tecnologia e ambiente, al via piano da 700 Mln

Lun, 29/07/2013 - 21:48

Condividi su:

PALERMO- La raffineria di Gela si ripensa e sfida la crisi del settore investendo in tecnologia, ambiente e sicurezza. Un orizzonte nuovo di zecca ma gia’ operativo, cuore di un piano da 700 milioni di euro che garantira’ la sostenibilita’ economica e ambientale dell’impianto. E’ un fatto che dal 2009 l’attivita’ di raffinazione a Gela abbia accumulato forti perdite, pari a circa un terzo di quelle dell’intero sistema di raffinazione Eni. Il progetto di ristrutturazione e di rilancio mira a recuperare sostenibilita’ economica attraverso il superamento delle debolezze strutturali.

A regime, nel 2017, e’ l’impegno illustrato oggi a Palermo da Eni, alla presenza del governatore Rosario Crocetta, la raffineria di Gela sara’ capace di generare utili con produzioni piu’ adeguate alle esigenze di mercato recuperando nel contempo affidabilita’, flessibilita’ ed efficienza operativa. L’opzione industriale fondamentale e’ la massimizzazione della produzione di diesel che soppiantera’ quella di benzine e polietilene, senza alcun impatto sull’occupazione. Saranno valorizzate per intero le professionalita’ presenti su Gela, sia in ambito locale sia all’interno del variegato mondo Eni. Sul fronte della tutela dell’ambiente viene assicurata la riduzione delle emissioni, anche oltre le piu’ recenti prescrizioni Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale. Punto nodale la ricerca e l’innovazione tecnologica. Sara’ implementato il processo di depurazioni fumi e le tre vecchie caldaie saranno sostituite da due di ultima generazione. “Eni crede nella creazione del vantaggio competitivo attraverso la ricerca e l’innovazione”, dice Domenico Elefante, Exective Vice President refining e marketing Eni, e il progetto di rilancio “fara’ del sito di Gela un polo tecnologico”

Cosi’, presso la raffineria verranno realizzati nuovi impianti tecnologicamente avanzati (hydrocracking di ultima generazione), sara’ utilizzato il nuovo catalizzatore T-Sand (brevettato da Eni) per la produzione di gasoli di elevata qualita’, verra’ realizzato il primo sistema Eni “zero waste” per la produzione di energia da rifiuti industriali. Infine, proseguira’ l’attivita’ di ricerca e sviluppo per la produzione di biocarburanti di terza generazione dalle alghe. Non e’ tutto. Eni punta a fare del territorio di Gela il piu’ importante polo di formazione della societa’ per il Sud Italia, un centro di eccellenza in materia di sicurezza sul lavoro e antincendio. La Raffineria di Gela, inoltre, prosegue Elefante, “mettera’ a disposizione il proprio know-how e le proprie strutture per agevolare l’insediamento all’interno del sito industriale di attivita’ promosse da terzi nel campo dell’innovazione tecnologica e della sostenibilita’ ambientale”. Soddisfatto Crocetta: “Si passa da una fase di incertezza, quando si pensava che la raffineria chiudesse, a una che e’ densa di prospettive importanti. Il rischio non c’e’ piu’ e viene garantito il rilancio. Cambia la prospettiva e diventa compatibile con l’ambiente, produttiva, ed ecosostenibile”. Significativo per il governatore il progetto, pressoche’ unico nel Paese, che rendera’ la Raffineria di Gela autonoma da fonti idriche esterne: la diga Ragoleto, sul fiume Dirillo, dall’Eni passa alla Regione, cosi’ da ampliare nella zona la dotazione d’acqua destinata a uso potabile e irriguo; mentre la raffineria utilizzera’ i reflui di cui verra’ quindi assicurato il reusing industriale, con ulteriori effetti positivi sull’ambiente.

Pubblicità Elettorale