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Crocetta al PD:”Al Megafono non rinuncio, pronto al l’addio”

Redazione

Crocetta al PD:”Al Megafono non rinuncio, pronto al l’addio”

Mer, 24/07/2013 - 13:57

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PALERMO – “Nessuno puo’ impedire al Megafono di organizzarsi, di fare la propria battaglia, di contribuire al rinnovamento della vita politica siciliana. Il Partito democratico deve decidere se tale battaglia si puo’ fare al proprio interno o se il Megafono deve diventare una forza politica autonoma. Decida Epifani, ma il Megafono non molla, non tace e soprattutto non si delegittima il rappresentante del popolo siciliano, eletto dai siciliani”. Lo dice il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, il giorno dopo l’aut aut della Commissione nazionale di garanzia del Partito democratico che impone al governatore di scegliere tra il Pd e il suo movimento.

“Non consentiro’ a nessuno di umiliare la Sicilia e i colori della sua bandiera. Ancora una volta – prosegue come una furia Crocetta – la Sicilia risulta incomprensibile a Roma e ancora una volta si continuano a fare gli errori di sempre. Non mi pieghero'”. E continua: “Non possiamo accettare l’idea che un grande Partito democratico chiuda le porte al cambiamento e al rinnovamento. Lo svolgimento del congresso regionale del Pd, sulla base del vecchio tesseramento, cristallizzerebbe i giochi di sempre e impedirebbe l’elezione di nuovi quadri giovani alla leadership del partito e soprattutto determinerebbe il gruppo dirigente formato da coloro che oggi magari potrebbero far finta di auto sospendersi dal partito ma che di fatto lo controllano”. Il Pd nazionale “deve rendersi conto dell’anomalia siciliana”. Se da iscritto del Pd, “contrariamente a quanto concordato fin dall’inizio col Pd regionale”, Crocetta non potesse fare parte del gruppo che porta il suo nome nella lista, “sarebbe un gioco autoritario e antidemocratico e persino sleale in contrasto a quanto precedentemente convenuto”. Definisce, infine, una “farsa” quella del mancato pagamento del contributo al partito: “Potrei presentare la lista dei debiti elettorali rimasti sul mio groppone, ma non lo faccio, non ho nessun legame coi soldi, versero’ quel contributo per impedire azioni staliniste, che hanno sempre utilizzato per far fuori i dissidenti”.

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