Salute

L’editoriale: “Caltanissetta e il treno della speranza”

Michele Spena

L’editoriale: “Caltanissetta e il treno della speranza”

Dom, 16/11/2014 - 21:44

Condividi su:

imageCALTANISSETTA – Da settimane ormai la politica locale è in fermento per la nuova Ferrovia. Il treno veloce Palermo Catania, che dovrebbe passare da Caltanissetta Xirbi è il tormentone degli ultimi due mesi e poco più, da quando il nostro Sindaco è andato dal Ministro Lupi ed è tornato comunicandoci che il “treno dei desideri” che avrebbe collegato Caltanissetta e Palermo, non sarebbe più passato dalla “nostra” stazione storica, ma si sarebbe addentrato in un complicato gioco di imitazione della TAV a perforare le montagne per cinquanta chilometri.

Non riusciamo neanche ad immaginare quale suggestiva fantasia abbia potuto portare il Primo Cittadino, ed un fitto stuolo di Deputati locali, Assessori e Consiglieri Comunali a credere che in Sicilia possa essere possibile che un intervento del genere arrivi alla posa della prima pietra, figuriamoci ad essere completato. In questo caso diciamo meno male, non ritenendo da sani di mente, la delirante mania di voler attraversare uno dei territori più belli del mondo in galleria. Ipotesi da film dell’orrore.

Ma figuriamoci se ci facevamo scappare questa occasione di straordinaria visibilità, soprattutto in un periodo di vacche magre per la politica locale. Tutti diventati super informati, super esperti e super bravi.

Studi di fattibilità, progetti alternativi, addirittura linee magnetiche, proposte dai più lungimiranti.

Alla fine, di tutto questa estenuante gara di paternità di tesi ed ipotesi, allarme rientrato; tutto sembra andato a posto, salvo naturalmente che come al solito nulla è stato ancora firmato, ma poco importa. L’obiettivo di stupire è stato raggiunto.

imageCome per incanto la gara che aveva predefinito il vincitore nel più allarmista, e che vedeva in cima alla classifica il nostro Sindaco, si è trasformata nella gara a chi più rassicura, con in testa a tutti il nostro Deputato Regionale Gianluca Miccichè, tornato vittorioso dalla sua “marcia su Palermo” in littorina Diesel, a suo avviso causa della lentezza della linea ferroviaria, salvo poi scoprire nel corso della puntata domenicale di Tony Accessi, per colpa del solito pluri invitato e fastidioso ex assessore Andrea Milazzo, che la linea è già elettrificata da vent’anni, e che qualcuno, forse ha raccontato all’Onorevole una panzana.

L’inattesa verità, anche se ambasciator non porta pena, è costata all’ignaro ex Assessore, a cui riconosciamo una autolesionistica tendenza a dire sempre la verità, inversamente proporzionale al “senso dell’opportunità”, una nervosissima scomunica dall’on. Miccichè, innervosito al punto di vedere davanti a lui l’innominato Onorevole Pagano (ultimo nella classifica dei rassicuratori a pari merito con l’On. Cancelleri, anche se sta disperatamente cercando di risalire).

imageCiò non ha comunque impedito al nostro ex Assessore (che per altro è stato tra i promotori di uno degli studi proposti per l’alta velocità), ripresosi dallo schock della scomunica, ancora leggermente stordito dalle ripetute interruzioni pagate come scotto per aver turbato l’atmosfera “winner” della trionfale marcia su Palermo, di dire le poche cose immediatamente utili per chi, come molti, viaggia ogni giorno non per piacere, ma per necessità, e vorrebbe immaginare, percorrendo i nostri preziosi e bucolici paesaggi rurali in tempi ragionevoli e modi civili, di vivere quanto meno in Italia, ed è per questo che vogliamo porre alcune semplici domanda ai nostri cari Rappresentanti nella stanza dei bottoni.

Perché dobbiamo viaggiare con littorine diesel quando abbiamo speso milioni di euro per la linea elettrica?

Perché i treni di ultima generazione, dopo essersi fatti un “giro di prova” nelle linee del nisseno, vanno ad impreziosire il parco rotabili di altre zone della Sicilia?

Perché mentre aspettiamo quindici anni per impiegare un’ora per andare a Palermo e Catania in treno dobbiamo rinunciare al diritto di andarci oggi in un ora e mezza?

Perché per andare a Palermo dobbiamo cambiare tre treni?

Questa ed altre domande, vorremmo fare ai nostri cari Sindaci, Deputati, Consiglieri, Senatori ed Assessori, che fanno a gara per vendere futuro a chi ormai non ha più neanche un presente, mentre l’ennesimo treno della speranza di avere anche semplicemente la verità sta transitando per la stazione di Caltanissetta senza effettuare fermata.