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Nasce il comitato per l’aggregazione territoriale. L’obiettivo sarà il referendum

Redazione

Nasce il comitato per l’aggregazione territoriale. L’obiettivo sarà il referendum

Dom, 24/03/2013 - 09:06

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SAN CATALDO – Si è costituito il  comitato “Giovani di San Cataldo Uniti per l’aggregazione territoriale”, nato per volontà di alcuni giovani sancataldesi, impegnati nella vita sociale, economica e politica del Comune, al fine di avviare un lungo e impegnativo iter per “l’aggregazione di parte del territorio e di popolazione” (art. 10 com.1 let. d L.R.  n. 30/2000)  di alcune aree ricadenti nel comune di Caltanissetta, in cui insistono immobili adibiti a residenza ed altri adibiti ad attività produttive che per prossimità e servizi forniti sono indiscutibilmente legati al Comune di San Cataldo. “Il progetto di aggregazione territoriale di dette aree- scrive il comitato in un comunicato stampa – era stato già formulato e predisposto dagli uffici del Comune di San Cataldo,  a seguito di  delibera del  Consiglio comunale. Nel 2006 il Consiglio approvò detto progetto e nel 2009 l’Assessorato regionale autorizzava la consultazione referendaria sul progetto di variazione territoriale che vedeva il distacco di una porzione di territorio e popolazione del Comune di Caltanissetta e la sua aggregazione al Comune di San Cataldo. Avverso a tale Decreto Assessoriale nel 2009 il comune di Caltanissetta presenta e vince il ricorso al TAR Sicilia ottenendo l’annullamento del provvedimento. In breve questo risulta l’escursus procedurale che ha visto partorire e morire sul nascere il tentativo storico di risistemazione dei confini del nostro Comune, che avrebbe finalmente legittimato l’annessione al nostro Comune di tanti cittadini, nisseni per residenza ma sancataldesi per prossimità, per “interesse qualificato”, per fruizione di servizi erogati a titolo gratuito. Di fatto il principale vizio procedurale nell’ iter seguito dal nostro Comune allora fu quello di aver affidato l’iniziativa del procedimento di variazione esclusivamente all’organo Consiliare e di non aver coinvolto la popolazione residente nella misura di un terzo degli elettori residenti nei territori da trasferire. Individuato il vizio procedurale e costatato che il progetto già allora presentato di fatto aveva ottenuto l’approvazione dell’Assessorato Regionale, il Comitato intende rivisitarlo, concertalo con i cittadini e gli imprenditori  interessati, verificando che sussistano i termini di legge per il potere di iniziativa, e presentarlo ai comuni interessati per poter ottenere dall’assessorato l’autorizzazione alla consultazione referendaria. Le aree interessate all’aggregazione   saranno quelle poste lungo il confine Nord-Est e Sud-Est dell’abitato. Nella parte Nord saranno interessate le aree di contrada Mimiani, Tabita e San Leonardo; nella parte Est tutte le aree poste lungo la SS. 121, Contrada Babbaurra  e la Via Due Fontane, mentre nella parte Sud le aree saranno quelle poste lungo la SS. 640 e in particolare quelle interessate al Piano ASI di San Cataldo Scalo e quelle ricadenti nelle contrade Bigini e Decano. Anche una piccola porzione di territorio, ubicata in contrada Cusatino, ad Ovest dell’abitato sul versante che porta al Comune di Serradifalco, in posizione alquanto distante dal Centro Urbano, sarà interessata dal progetto. Si ritiene che l’estensione totale  delle aree interessate dal progetto saranno pari a circa  1.500 ettari. Anche  la popolazione residente interessata al progetto di aggregazione dovrebbe essere compresa fra le 400 e 600 unità. Il dato non può essere esattamente preventivato e per tale motivo il Comitato avvierà un censimento sulle aree interessate all’aggregazione per determinare esattamente l’ammontare della popolazione residente. Di conseguenza il percorso che abbiamo individuato non è affidato ai consigli comunali, ma riteniamo che la soluzione unica per il raggiungimento dell’obbiettivo sia tramite referendum. Un terzo dei cittadini che risiede nelle zone interessate richiede di essere annesso al comune di San Cataldo, successivamente il comune di Caltanissetta sarà costretto ad indire un referendum e, qualora il risultato fosse positivo, quei territori sarebbero annessi al comune di San Cataldo. Così descritto può apparire una procedura veloce e senza ostacoli, ma siamo coscienti che sarà un lungo percorso e che non mancheranno le difficoltà. Abbiamo già descritto il nostro progetto al Sindaco di San Cataldo e chiederemo all’amministrazione una forma di collaborazione, con lo scopo di facilitare il raggiungimento dell’obbiettivo che ci siamo prefissati. Il comitato è aperto a tutti coloro siano interessati o decidano comunque di contribuire. Nei prossimi giorni valuteremo iniziative pubbliche con lo scopo di descrivere il progetto e di informare la cittadinanza”.