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“Odonomastica Sancataldese” di Rosetta Bonomo e Valerio Cimino. La presentazione, l’uno febbraio

Redazione

“Odonomastica Sancataldese” di Rosetta Bonomo e Valerio Cimino. La presentazione, l’uno febbraio

Mer, 30/01/2013 - 11:27

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SAN CATALDO – Il Rotary Club di San Cataldo, presieduto da Orsola Cacicia, ha organizzato la presentazione del volume “Odonomastica Sancataldese. I personaggi si  raccontano” di Rosetta Bonomo e Valerio Cimino, edito da Lussografica, che si  terrà venerdì alle ore 18.30 nella sala conferenze dell’Istituto “Casa dei  Fanciulli Cammarata” a San Cataldo.
Interverrà Angelo La Rosa, geologo e socio del club, che illustrerà lo  sviluppo di San Cataldo in rapporto con il territorio fisico e con l’orografia  dalla fondazione ad oggi quindi Luigi Bontà, storico locale, racconterà la  storia della cittadina con riferimento anche ai personaggi illustri. Sarà infine presentato il diaporama “L’occhio della memoria” di Valerio Cimino  dedicato alle particolarità architettoniche del centro storico di San Cataldo.
La giornalista Rosetta Bonomo è autrice anche di un’analoga opera dedicata  alla città di Caltanissetta, pubblicata nel 2009, mentre Valerio Cimino,  farmacista e giornalista, è stato anche componente della commissione  toponomastica del comune di San Cataldo.
Il volume è arricchito dalla presentazione di Salvatore Saporito, presidente  della Banca di Credito Cooperativo “Toniolo” che ha contribuito alla realizzazione, e dalla prefazione di Luigi Bontà.
I primi capitoli del volume sono dedicati alla storia del comune e alla  descrizione dei luoghi principali. Seguono le 172 schede dei personaggi a cui  sono intestate le strade di San Cataldo, una ricca bibliografia e lo stradario comunale aggiornato. Le 208 pagine del testo comprendono anche numerose  fotografie della città e dei vari personaggi. “Un libro come questo – scrive Salvatore Saporito nella prefazione – non è  solo testimonianza del passato ma anche interpretazione del nostro tempo, della  nostra storia, della nostra memoria collettiva. E’ un modo per farci scoprire da quanti non ci conoscono, ma è anche un invito a conoscerci meglio”.
“Gli autori – afferma Luigi Bontà – si muovono in un campo in cui il processo di definizione identitaria si tramuta in servizio verso la comunità e verso le giovani generazioni”.