MUSSOMELI- Tocca al vice comandante della polizia municipale Attilio Frangiamore spiegare i motivi che hanno indotto gli stessi agenti a perseguire due utenti di Facebook, che sul profilo ufficiale di un sito internet locale, si erano lasciati andare a dei commenti pesanti ed offensivi nei confronti del suo corpo d’appartenenza. “Va bene criticare, è un diritto farlo, purché tali critiche non oltrepassino la soglia dell’offesa gratuita, o come in questo caso della diffamazione”. Per Frangiamore, le parole usate dai due utenti (un uomo e una donna di giovane età) “sono particolarmente offensive e lesive nei nostri confronti e per tale motivi è giusto perseguirle”. Per tale motivo la polizia municipale, dopo avere raccolto il materiale e archiviato i commenti definiti oltraggiosi, ha aperto un fascicolo. I due autori sono stati denunciati per il reato di diffamazione a mezzo strumento di comunicazione e oltraggio. Intanto, dopo avere appreso della reazione della polizia municipale, uno dei due “firmatari” delle pesanti critiche ha cancellato il suo commento, tacciato come offensivo, e ne ha scritto uno nuovo in cui al contrario loda l’attività dei vigili urbani. L’altra accusata, una ragazza, invece non è ancora tornata sui suoi passi, e i suoi messaggi (più di uno) rimangono fissi nella bacheca. Qualsiasi atto di ripensamento, che preveda la cancellazione dei commenti “incriminati”, risulterebbe comunque inutile, visto che i poliziotti municipali hanno raccolto il materiale archiviandolo.