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L’intervista. L’ex Di Forti replica a Raimondi:”La frottola del buco rende giustizia al mio operato”

Michele Spena

L’intervista. L’ex Di Forti replica a Raimondi:”La frottola del buco rende giustizia al mio operato”

Sab, 05/01/2013 - 13:02

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SAN CATALDO – In una recente intervista il Sindaco Raimondi ha dichiarato: “Abbiamo trovato a San Cataldo un buco da 3.800.000 euro”; cosa ci dice in proposito?
Al di la della terminologia utilizzata, di basso profilo tecnico che certamente non fa onore ad un professionista, dico che la dichiarazione del Sindaco Raimondi fa chiarezza e rende giustizia al lavoro svolto. Una certificazione onestamente inaspettata che mi rende felice e consolida il mio operato.
Lei sembra addirittura entusiasta.
L’analisi è semplice: stante ai numeri dichiarati dal Sindaco su una manovra da 3,8 milioni di euro pesano 1.900.000 di minori trasferimenti statali e regionali, 200 mila di spese elettorali straordinarie, 90 mila di minor gettito da oneri di urbanizzazione e 400 mila di sanzione per mancato rispetto del patto di stabilità. Complessivamente 2.590.000 euro. 2/3 della manovra, quindi, sono per fatti sopravvenuti (discorso a parte faro’ per i 400 mila). A tutto concedere, solo 1.210.000 euro sono provenienti dal passato e infatti la cifra è addirittura superiore a quella di euro 1.150.000 che Raimondi dichiara e lamenta essere debiti fuori bilancio inaspettati. Bene, i conti tornano e, come ho sempre detto, sono più che a posto perché con delibera di Consiglio Comunale n. 84 del 27/4/2012, che tutti possono scaricare dal sito del Comune, è stato approvato il mio ultimo bilancio che ha chiuso con un avanzo di amministrazione di 1.475.000 euro, cifra sufficiente a coprire le maggiori spese lamentate! Ma questo Raimondi non lo dice.
Questo vuol dire che le cifre del Sindaco Raimondi sono giuste ma la lettura è diversa?
Questo significa avere la certificazione di amministrazione virtuosa; 15 anni di continuità, due mandati Torregrossa e uno Di Forti, si sono conclusi in maniera eccellente perché a fronte di un sostanziale pareggio di bilancio è rimasto un elenco di opere pubbliche strabiliante che ha cambiato volto alla Città e un impianto di servizi sociali che è notoriamente un fiore all’occhiello in provincia. Non male, ove si consideri che la maggior parte dei Sindaci in Sicilia, e parecchi anche nella nostra provincia, si dimenano fra dissesti e pre-dissesti.
Ma il Sindaco Raimondi lamenta l’eccessivo indebitamento riscontrato.
Quando il Sindaco, riferendosi all’asfalto delle strade, dice “abbiamo completato l’iter che altri hanno iniziato”, vantandosi di ciò e facendolo suo con una variante che consentirà di realizzare la via Matteotti e altre opere pubbliche, gli “altri” ha un nome e cognome: Giuseppe Di Forti che ha contratto un mutuo di 1.200.000 euro con la Cassa Depositi e Prestiti e ci ha lavorato sopra due anni consegnandogli i lavori già appaltati; l’altro mutuo importante contratto è stato quello di circa 1.300.000 euro con il Credito Sportivo agevolato per la manutenzione straordinaria del campo sportivo sulla cui valenza per il mondo giovanile non è il caso di diffondersi. In entrambi i casi ho ragionato come si fa nelle famiglie e cioè ho assunto una rata di ammortamento compatibile con gli equilibri di bilancio tant’è che non ho mai chiuso in deficit, ho avuto i bilanci approvati con il pareri tecnici favorevoli e non ho aumentato le tasse. L’ho fatto in piena coscienza e dico di più: lo rifarei perché con questi chiari di luna i soldi se ne sarebbero andati lo stesso e le opere non ci sarebbero.
Ma il primo cittadino lamenta che così facendo Lei non ha lasciato spazio di manovra.
Io sono stato eletto per amministrare, cosa che ho fatto con successo, non per spianare la strada al Sindaco Raimondi che è ancora all’inizio e già si lamenta; se pensava di venirsi a sedere sopra una montagna di soldi con l’imbarazzo della scelta su come distribuirli ha sbagliato di grosso e dimostra che è arrivato impreparato alla missione. Nei miei cinque anni ho firmato personalmente mandati per oltre 5,5 milioni di euro nei confronti dell’Ato CL1, ho pagato debiti fuori bilancio per diversi milioni di euro e ho affrontato annualmente i minori trasferimenti statali e regionali senza battere ciglio. Situazioni impreviste ne ho affrontate a decine. Una per tutte che non ho reso pubblica prima: tre anni fa arriva a sentenza definitiva, dopo 26 anni (!), un risarcimento per esproprio nei confronti dell’Ente Minerario Siciliano di euro 830 mila (i terreni dell’ex asilo Belvedere). L’ho composta con una transazione di 330 mila euro che ha fatto risparmiare al Comune 500 mila euro in una giornata. Le soluzioni si trovano, a patto di averne la capacità. Comunque Raimondi la sua manovra l’ha fatta solo che non ha il coraggio di metterci la faccia.
Cosa vuole dire?
E’ chiaro che Raimondi lancia il sasso è nasconde la manina. Io, che ripeto non ho aumentato le tasse, quando c’è stata la necessità di ritoccare le tariffe su alcuni servizi a domanda individuale l’ho fatto spiegando correttamente alla gente le motivazioni e senza chiamare in causa il mio predecessore. Lo stesso faccia lui che a differenza mia può contare sul gettito IMU. Per chi non l’avesse capito con questa manovra l’Amministrazione si è creata una rendita per i quattro anni successivi. E’ ovvio infatti che i debiti fuori bilancio, così come le maggiori spese elettorali o la sanzione si pagano una sola volta mentre il livello di tassazione più elevato rimane. Oggi siamo il comune d’Italia con le aliquote più alte e non era una scelta obbligata come intende far credere.
Lei è sicuro di quello che dice?
Basta sommare gli interventi più importanti che il Sindaco dichiara compongono la manovra finanziaria con fondi di bilancio: aumento a 32 ore settimanali per i dipendenti, sistemazione fontana, interventi vari nelle scuole, una strada, un acconto sui rimborsi ai pendolari, un intervento per l’ex scuola Belvedere, uno per l’ex ufficio collocamento, bonus e altri servizi per complessivi 1 milione di euro. Questo vuol dire che oltre un quarto della manovra ha natura discrezionale. Non critico le scelte, sia chiaro, dico solo che non è vero questa Amministrazione non aveva altra scelta, se non altro nella misura dell’aumento delle aliquote che poteva essere certamente meno elevata e più graduale. Una “stangata” epocale che peserà nelle tasche delle famiglie, e me ne dispiaccio, ma consentirà di cogliere la differenza.
Quindi per lei un bel confronto
Sul piano personale considero l’alternanza a San Cataldo una fortuna, non fosse per il dolore di vedere i cittadini tartassati. E poi vuole mettere la soddisfazione di vedere il Partito della Rifondazione Comunista tradire i propri ideali o il PD votare l’aumento dell’addizionale IRPEF allo 0,80 e vantarsi di aver previsto il rimborso di 60 mila euro di abbonamenti ai pendolari dopo che l’anno precedente, a fine agosto, per intralciare l’Amministrazione e avendo la maggioranza in Consiglio, ha votato illegittimamente e strumentalmente (per questo ho lasciato un ricorso pendente al TAR) una riduzione dello 0,1 facendo perdere alle casse comunali 180 mila euro ed impedendo il rimborso ai pendolari di 130 mila euro che avevamo previsto? Sono quelli che dovevano ridurre le tasse. E’ piacevole oggi vederli rotolare su se stessi, vittime della loro incoerenza.
Ma almeno per la sanzione di 400 mila euro vuole ammettere la colpa?
Assolutamente no. Il mancato rispetto del patto di stabilità deriva dal contratto di quartiere Santa Fara finanziato dallo Stato nel 2011 per 5 milioni di euro che non sono stati trasferiti nello stesso esercizio. E’ un assurdo normativo ma è così. L’alternativa sarebbe stata rinunciare al finanziamento. Ho fatto quello che tutti avremmo fatto per l’azienda di famiglia: accettare lo sforamento e avviare l’opera con una compartecipazione sopravvenuta di 400 mila euro da parte del Comune rappresentata dalla sanzione. In cosa ho sbagliato? A proposito, il contratto di quartiere è merito di Raimondo Torregrossa, è bene dirlo prima che Raimondi se ne appropri come già è avvenuto per la videosorveglianza e altro.
Questo vuol dire che appena arriveranno i soldi il Comune rientrerà nel patto automaticamente?
Assolutamente si. Il Sindaco Raimondi non deve muovere un dito e sarà la dimostrazione che ciò che ho detto è corretto.
In definitiva come giudica questa Amministrazione?
Non sono fra quelli che dicono che ha sbagliato tutto, anche perché ancora non ha fatto niente. Penso che chi vince le elezioni abbia il diritto di governare e il giudizio debba essere finale. In questo il Sindaco Raimondi è avvantaggiato rispetto a me che ho avuto costantemente una opposizione spietata. Lasciamolo fare purché non dica amenità, adotti una linea di onestà intellettuale e riprenda in mano il suo programma che, ho letto, giorni addietro voleva cestinare perché irrealizzabile e che ha riconsiderato dopo che gli è stato fatto notare che un programma non è solo basato sul bilancio. C’e’ tanto da fare. Ormai il danno è fatto, la batosta arriverà ai sancataldesi e quindi, a meno che ogni anno non voglia raccontarci la frottola del buco, è venuto il momento di decidere, anche perché non c’è peggiore decisione che mantenere l’indecisione.
Siamo ad inizio nuovo anno, cosa vuole dire al Sindaco Raimondi?
Che malgrado l’abbia sparata grossa (ma era fine anno e ci stava), io continuo a considerarlo una brava persona; gli auguro un buon anno con l’auspicio, per il bene della Città, che a fine mandato si possa dire di lui anche bravo Sindaco.

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