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Nissa, crollo casalingo. Dirigenza in fuga: consegnato il “pacco” di Natale al sindaco.

Redazione

Nissa, crollo casalingo. Dirigenza in fuga: consegnato il “pacco” di Natale al sindaco.

Sab, 22/12/2012 - 18:24

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CALTANISSETTA – I musicisti suonavano mentre il Titanic affondava. La dirigenza della Nissa, sconfitta al “Marco Tomaselli” dalla capolista Messina per 4 a o, non si discosta dal romantico modello che abbiamo citato poc’anzi. Al termine della gara, è stato emanato il seguente comunicato: “Alla luce degli avvenimenti recenti che hanno portato ad un drastico ridimensionamento del progetto Nissa Fc per esaurimento dei fonti della dirigenza dimissionaria e la totale inesistenza di forze imprenditoriali in grado di rilevare il titolo sportivo e visto, inoltre, che il passaggio delle quote sancito attraverso un preliminare al Presidente Amministratore Unico Prospero Santo è stato da quest’ultimo disatteso, il gruppo dirigenziale dimissionario ha deciso di consegnare formalmente la squadra e la società al sindaco Michele Campisi. Un’iniziativa, questa, che si spera possa in tempi brevi portare una soluzione alla crisi del massimo sodalizio nisseno e raggiungere una salvezza ancora possibile in modo da non vanificare gli sforzi economici fatti dalle dirigenze degli ultimi anni, ivi compresa quest’ultima. Una dirigenza che da febbraio ad oggi ha investito un capitale considerevole senza ricevere sostegno da nessuno. Spese queste che sono documentabili e di cui verrà data contezza al primo cittadino che in tempi brevi verrà contattato per far si che si possa trovare una soluzione prima della ripresa del campionato”. L’attuale organigramma, dunque, dopo aver cagionato l’attuale catastrofica situazione ed aver tentato di cedere le quote, rifiutando le offerte dell’affidabile OM Group, a cotale Santo Prospero evaporato come neve al sole nel momento topico, ha deciso di consegnare la squadra al primo cittadino del capoluogo nisseno. La titolarità delle quote è dunque tornata a gruppo Roccia. Nel dopo gara il dirigente Luigi Abate ha espresso dei concetti interessanti: “Il preliminare non è stato rispettato. A questo punto, al primo giorno utile, consegneremo simbolicamente la squadra al sindaco Michele Campisi; questo perché ci sentiamo in obbligo (?) con i tifosi per provare a dare un minimo di garanzia al futuro della Nissa; siamo certi che il primo cittadino saprà cosa fare per il bene della Nissa”. La gloriosa società biancoscudata vive la sua peggiore stagione, è ultima in classifica con sette punti (ma in attesa di almeno due punti di penalizzazione) in condominio con il Noto e in sostanza priva di organico, soltanto un gruppo di volenterosi juniores cui è doveroso rendere onore e merito per l’impegno profuso sul campo nonostante le gravose vicissitudini societarie. Sul match giocato contro la corazzata peloritana, l’Acr Messina capolista del campionato, vi è poco da raccontare. Gara a senso unico; ospiti che dopo tredici minuti trovano il vantaggio con Savanarola. Al 30’ Chiaria firma il raddoppio. Sul finire della prima frazione il sempreverde Corona griffa il tris. Nella ripresa, Ferreira su calcio di rigore, completa il poker. Spalti deserti con appena 70 spettatori; erano sopravanzati in numero dai componenti della tribuna stampa e dai membri delle forze dell’ordine: un quadro desolante. Il futuro della Nissa appare drammatico, difficile ipotizzare vie d’uscita che possano salvare il titolo sportivo. Decisivi i prossimi giorni.

Tabellino

Nissa – ACR Messina 0 – 4 (0-3)

Marcatori: 13′ pt Savanarola, 30′ pt  Chiaria,  40′ pt Corona, 35’ st Ferreira (rig.)

Nissa: Ammendola; Cobisi; Di Marco D.; Boato (1′ st. Lo Piano); Koffi; Augeri (33′ st. Campo); Mangiavillano (24′ st. Iacona); Bica Badan; Jarrar; Lupi; Celestino. In panchina: Falzone; Iacona; Ballariano; Sciaulino.

ACR Messina: Lagomarsini; Caiazzo; Di Stefano; Bucolo (29′ st. Leo); Chiavaro; Ignoffo; Parachì; Maiorano (4′ st. Cicatiello); Corona; Chiaria; Savanarola (7′ st. Ferreira Costa). In panchina: Cuda; Cucinotta; Quintoni; Cocuzza.

Arbitro: Zuliani di Arezzo

Note: 72 spettatori. Ammoniti: Di Stefano (M), Ammendola (N).

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