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Estorsioni. La Cassazione conferma le condanne agli uomini di cosa nostra nissena

Redazione

Estorsioni. La Cassazione conferma le condanne agli uomini di cosa nostra nissena

Gio, 13/12/2012 - 08:24

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CALTANISSETTA – Diventano definitive le otto condanne per mafia ed estorsione emesse nel febbraio 2011 dalla Corte d’Appello di Caltanissetta. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la sentenza d’appello del processo scaturito dall’operazione antimafia “Incipit-Excipit” infliggendo 8 anni ed 8 mesi a Francesco Cantella per associazione mafiosa e per quattro episodi di estorsione, ed 8 anni a Gaetano Termini sempre per il reato di associazione mafiosa.
Per le accuse di estorsione sono stati condannati Salvatore Dario Di Francesco (pena di 6 anni), Giuseppe Rabbita (8 anni e 6 mesi), Andrea Felice Ciulla (6 anni, 1 mese e 10 giorni), Pietro Riggio (2 anni con la diminuente per i collaboratori di giustizia), Alberto Carlo Ferrauto ed Aldo Riggi (1 anno e 4 mesi ciascuno con lo sconto di pena per i collaboranti).
Cosa Nostra nissena, tra il 2001 ed il 2007, avrebbe taglieggiato numerosi imprenditori e commercianti di Caltanissetta, almeno secondo quanto emerso dalle indagini di Procura e Squadra Mobile.
La Procura Generale della Cassazione aveva sollecitato la conferma delle condanne, mentre la difesa aveva chiesto che le pene fossero annullate o – per quanto riguarda i pentiti – ridotte ulteriormente. Verranno risarcite le parti civili costituite in giudizio, ovvero il Comune, la Provincia, l’associazione antiracket “Livatino”, l’Ance, l’impresa “Iraci-Cappuccinello”, la Camera di Commercio, la Confcommercio ed i sindacati Cgil, Cisl e Uil.

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