CALTANISSETTA – Assolti “perché il fatto non sussiste”. E’ con la formula più ampia che la seconda sezione penale della Corte d’Appello nissena (presidente Salvatore Cardinale, consiglieri Miriam D’Amore e Giovanni Tomaselli) ha assolto dal reato di estorsione i nisseni Massimo Dall’Asta e Gioacchino Villa, in perfetta linea con quanto deciso nel marzo di due anni dal Tribunale collegiale alla fine del processo di primo grado.
Non ha retto ancora una volta la tesi dell’accusa, secondo cui Villa e Dall’Asta avrebbero esercitato pressioni su Pappalardo per convincerlo ad acquistare le quote minoritarie del call center che erano in possesso del fratello di Villa. Il tutto con la minaccia che se la trattativa non fosse andata in porto le quote sarebbero passate a Massimo Dall’Asta, il quale, a sua volta, avrebbe preteso 15 mila euro per uscire dall’affare. Ammontava a 6 anni ciascuno la richiesta di condanna che il sostituto procuratore generale Fernando Asaro aveva avanzato per gli imputati, mentre gli avvocati difensori Davide Anzalone, Antonio Impellizzeri, Walter Tesauro ed Ernesto Brivido hanno sollecitato la conferma dell’assoluzione vista l’assenza di elementi che provassero l’estorsione.