Salute

“Sono finiti i tempi dei “falsi profeti”. La CISL nissena chiede programmi ai candidati

Redazione

“Sono finiti i tempi dei “falsi profeti”. La CISL nissena chiede programmi ai candidati

Sab, 08/09/2012 - 19:19

Condividi su:

CALTANISSETTA – La Cisl si aspetta che in questa campagna elettorale per le regionali i candidati debbano fare proposte concrete per la crescita di questo territorio. Sono finiti i tempi dei “falsi profeti”, della politica delle promesse; occorre una programmazione ed un patto con tutti i soggetti, imprese, mondo produttivo, sindacati, associazioni di categoria e politica, per uno sviluppo programmato e negoziato della nostra provincia.

Considerato che non arriveranno più contributi a pioggia la politica dovrà abbandonare le  logiche spartitorie a volte autoreferenziali, pertanto, l’obiettivo dovrà essere quello di creare nuove condizioni per lo sviluppo del territorio in modo dinamico, produttivo e al passo con i tempi. Bisogna mettere al centro i temi del lavoro e dell’economia nel nisseno, e per fare questo ci vuole unità tra tutti i soggetti operanti nel territorio e la politica, quindi, deve mettersi al servizio del cittadino.

Quasi tutti i comuni della provincia ad oggi non hanno approvato il bilancio di previsione, strumento di programmazione per lo sviluppo anche perché si trovano a dovere fare i conti con le scarse risorse trasferite dallo Stato centrale e dalla Regione e in alcuni casi rischiano anche il  dissesto.

Questo stato di cose porta gli enti locali a non pagare per periodi lunghi fornitori e ditte appaltanti spesso arrivando a superare anche l’anno. Tutto ciò si ripercuote sui ritardi per diversi mensilità degli stipendi dei lavoratori e in casi estremi, ma non rari, al fallimento delle imprese con il conseguente licenziamento dei lavoratori occupati e per questo motivo la politica deve mettere al centro dell’attenzione gli interessi della collettività salvando i lavoratori e l’impresa. La provincia di Caltanissetta che ha già un tasso di disoccupazione superiore al 34% e con la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni al 43%, non si può permettere di perdere altri posti di lavoro.

Occorre rivedere il modo di gestire e fare politica in provincia parlando il linguaggio della crisi e adeguandolo al passo con i  tempi. Per fare ciò occorre un rinnovamento di tutta la politica e della sua classe dirigente anche attraverso il cambiamento di idee e uomini.

CISL

Pubblicità Elettorale