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Consorzi ASI. Venturi:”riflettori accesi su Irsap e caso Agrigento

Redazione

Consorzi ASI. Venturi:”riflettori accesi su Irsap e caso Agrigento

Mar, 28/08/2012 - 16:40

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Marco Venturi

CALTANISSETTA – “Occorre mantenere accesi i riflettori sull’Irsap e soprattutto sulle azioni di trasparenza, ripristino della legalita’ e di buon governo che, in questo ultimo scorcio di legislatura, rischiano di essere vanificate. In particolare, all’Asi di Agrigento, ma anche nel
Nisseno e nell’Ennese, bisogna mantenere alta l’attenzione per evitare che alcuni poteri forti, legati al mondo criminale e mafioso, possano riprendere piede e riappropriarsi del territorio e delle aziende sottratte loro attraverso i provvedimenti adottati dal commissario straordinario”. Lo dice l’assessore regionale alle Attivita’ produttive, Marco Venturi, che difende la legge 8/2012 con la quale si sopprimono i consorzi Asi e si istituisce l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attivita’ produttive (Irsap). Venturi auspica, gia’ dalla prossima giunta, “un provvedimento che possa ripristinare la chiarezza sul destino dell’Irsap attraverso la proroga del mandato dei commissari liquidatori dei consorzi Asi, cosi’ come previsto dalla legge 8/2012, demandando poi al futuro esecutivo la nomina del nuovo cda dell’Istituto”.
La riforma firmata da Venturi unica taglia i cda dei vecchi Consorzi, per un totale di circa 800 posti di sottogoverno, e prevede per l’Irsap un cda snello, di soli 5 componenti), un presidente e un unico dirigente generale (contro gli 11 del passato), per un risparmio netto di circa 4,5 milioni di euro all’anno. “Ma in particolare nell’Agrigentino -prosegue Venturi- la realta’ e’ spesso deformata e resa torbida grazie a quel miscuglio che accomuna malaffare, criminalita’ organizzata,
connivenze di funzionari e dirigenti pubblici infedeli. Un calderone scoperchiato, e denunciato a tutti gli organi competenti, dal commissario straordinario che oggi si ritrova a combattere una battaglia impari, ma comunque senza paura e tentennamenti. Non bisogna lasciarlo solo, e certamente non lo e’ grazie al quotidiano supporto fornito da forze dell’ordine, magistratura, prefettura, organizzazioni sindacali e datatoriali, singoli cittadini”.

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