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PDL, Giarratana molla il partito:”mezzo per esaltare uomini di potere”

Redazione

PDL, Giarratana molla il partito:”mezzo per esaltare uomini di potere”

Mer, 18/07/2012 - 09:24

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A Carissimi,
un travaglio interiore non descrivibile mi ha portato alla decisione di rassegnare le mie dimissioni dal PdL come iscritto e quindi come componente del coordinamento provinciale di Caltanissetta.
Il sottoscritto, fondatore del Popolo della Libertà, già componente dell’Assemblea Nazionale di Alleanza Nazionale che ha deciso l’adesione al nuovo soggetto politico del centro destra, su cui tutti ponevamo la nostra fiducia e al quale abbiamo donato idee e passione, non può continuare a sostenere la politica e la strategia, a qualsiasi livello essa si svolga, di questo partito.
Il Popolo della Libertà non è mai nato perché gli uomini che lo dirigono (la gran parte dei deputati e dei senatori, i coordinatori) hanno idee diverse di cosa sia un partito.
Un partito politico è coniugazione della democrazia, è luogo di confronto, dove la dialettica e il dialogo devono esprimersi liberamente per far nascere idee e progetti, utili per la società e per il territorio.
Invece il PdL è diventato soltanto il mezzo per esaltare uomini di potere, per privilegiare soltanto qualche centinaio di nominati, per far rendere protagonisti alcuni iscritti in servizio esclusivo delle segreterie degli onorevoli e dei senatori, il luogo adatto per la mortificazione delle idee e del rispetto dei cittadini, la tomba di tutti quei progetti di riforma e innovazione ancora auspicabili e indispensabili.
Pochi come il sottoscritto a Caltanissetta hanno creduto al bipolarismo, pochi come me hanno affrontato a viso aperto avversari politici attuando un’opposizione vera, reale sventolando orgogliosamente il vessillo della destra, facendo scelte coraggiose e rinunce dolorose senza chiedere nulla, senza pretendere nulla come è giusto che sia. Non ho mai cambiato casacca sebbene abbia ricevuto decine di proposte politiche di ogni tipo: soltanto e sempre un’idea, una storia, una militanza.
Michele Giarratana