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Niente stipendio all’ARS, monta la rivolta dei deputati contro il governo regionale

Redazione

Niente stipendio all’ARS, monta la rivolta dei deputati contro il governo regionale

Mer, 25/07/2012 - 22:59

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PALERMO – Niente stipendi ai novanta deputati siciliani e ai dipendenti dell’Assemblea regionale ed esplode lo scontro istituzionale tra il parlamento dell’Isola e il governo Lombardo. Rapporti, “spesso molto tesi”, ammette oggi davanti ai giornalisti il presidente dell’Ars Francesco Cascio. Ad agitare gli animi la lettera recapitata dal segretario generale di Palazzo dei Normanni ai parlamentari per informarli che questo mese non potra’ essere accreditato lo stipendio nei tempi previsti. Insomma, gli onorevoli dovranno attendere per
intascare l’assegno da tredicimila euro netti. La Regione dovrebbe versare nelle casse dell’Ars ben 162 milioni in due tranche a gennaio e a luglio. Invece, trasferisce le quote mese per mese: a giugno ha conferito 12 milioni, questa volta solo 5 milioni. Una quota insufficiente.

Francesco Cascio

In questa situazione, e’ stata data disposizione di pagare, via via, prima i fornitori dell’Assemblea, poi i deputati, probabilmente nei primi di agosto, alla fine i dipendenti. I deputati costano circa 21 milioni l’anno; 40 milioni i 300 dipendenti. Non ci sta il presidente dell’Ars Cascio, per il quale, certo, i ritardati trasferimenti sono collegati “alle piu’ complessive difficolta’ economiche”. Ma il vero problema e’ un altro: “Mai l’Ars, nella sua storia, e’ stata trattata come un fornitore o come una partecipata regionale: e’ un organo istituzionale di valenza costituzionale e di conseguenza l’erogazione dei trasferimenti e’ sempre stata effettuata d’ufficio. Da quando c’e’ l’assessore all’Economia Armao, si tende a stravolgere questo concetto, e quindi l’Ars passa in coda rispetto ai fornitori. Non e’ possibile. Lo faremo
presente al ragioniere generale, affinche’ non si verifichi piu’ questo problema che crea imbarazzo nei rapporti tra Regione e Ars”. Per Toto’ Cordaro (Pid) “non si capisce perche’ gli assessori non eletti ricevano puntualmente gli stipendi e i parlamentari no”. Il capogruppo di Grande Sud Titti Bufardeci chiede “che la presidenza richiami all’ordine Armao”.