PALERMO – Si e’ commosso davanti al Gup Fernando Sestito l’ex ministro delle Politiche agricole e leader del Pid, Saverio Romano, che nelle dichiarazioni spontanee al termine del processo col rito abbreviato per concorso esterno in associazione mafiosa ha sostenuto ancora una volta di essere innocente. “Non ho mai disonorato la toga,
la mia toga e’ rimasta pulita”, ha detto Romano riferendosi alla sua professione di avvocato, abbandonata nel 2003 per dedicarsi alla politica. Il Gup si e’ poi ritirato in camera di consiglio e entro oggi emettera’ la sentenza. Otto anni la richiesta dell’accusa.
“Questa toga io voglio lasciarla pulita a mio figlio”, ha affermato Romano, che a questo punto si e’ commosso ed e’ stato sostenuto dai suoi difensori, Franco Inzerillo e Raffaele Bonsignore. L’ex ministro ha preso la parola dopo la replica del pubblico ministero, Nino Di Matteo, che ha ribadito la tesi dell’accusa sul patto elettorale politico-mafioso che Romano secondo la Procura avrebbe contratto con esponenti di Cosa Nostra e che per la difesa non esiste. Al termine della replica, Di Matteo ha chiesto di depositare altri documenti ma il Gup non ha accolto la richiesta e si e’ ritirato in caamera di consiglio per la sentenza, attesa nelle prossime ore.