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Mussomeli, il gruppo di Misuraca avverte: “la Gelsomino non può essere nominata assessore”

Redazione

Mussomeli, il gruppo di Misuraca avverte: “la Gelsomino non può essere nominata assessore”

Mar, 19/06/2012 - 14:01

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MUSSOMELI- Quello che si ha modo di vedere quotidianamente in merito alle vicende politiche che riguardano l’amministrazione comunale, si può tranquillamente paragonare ad una partita a scacchi, dove il “sacrificio” delle pedine più importanti potrebbe anche nascondere una strategia anche accurata che, in men che non si dica, può evolvere verso lo scacco. Talvolta matto. Dopo lo “scacco” a Misuraca l’amministrazione Calà sembrava, fino a qualche ora fa, progredire verso le decisione maturate, ivi compresa quella di nominare come assessori la giovane Francesca Gelsomino e Sebastiano Sorce. Invece arriva un comunicato al “fulmicotone” che potrebbe mettere davvero in seria difficoltà l’amministrazione Calà. Per analogia Andrea Camilleri avrebbe raccontato questa storia come “La mossa del cavallo” un libro dove, in condizioni totalmente diverse e per contenuto che per contesto, nulla appare scontato. Attraverso una nota stampa diramata dal gruppo facente capo a Filippo Misuraca si apprendono i motivi che porterebbero Francesca Gelsomino ad una grave quanto forse insormontabile situazione di incompatibilità. Già perché – sempre secondo il prossimo nuovo gruppo U.D.C. in consiglio comunale – la struttura dove presta servizio la Gelsomino è convenzionata con il Comune di Mussomeli. Senza contare poi che la stessa neo-assessore è anche presidente della Cooperativa FuturNoi che ha sottoscritto con il sindaco Calà una convenzione per la gestione del servizio multimediale al Castello manfredonico con tanto di presunto finanziamento in fase di approvazione. La nota si chiude con un “cameo” all’indirizzo della famiglia Cardinale e di Totuccio Scannella, secondo il quale con la nomina della Gelsomino entrambi gli schieramenti interni al P.D. sarebbero stati accontentati. Ognuno ha il proprio assessore. Ed è a questo punto che la domanda sorge spontanea: essendo, come contenuto nella nota, che si evince ed evidenzia il concetto di amministrazione monocolore, come farà il sindaco Calà a soddisfare tutte le frange interne del PD qualora qualcun altro venisse a “bussare cassa”?

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