Salute

Mussomeli, Filippo Misuraca sempre in cerca di “sedie pronte”. La confessione di Salvuccio Bellanca

Redazione

Mussomeli, Filippo Misuraca sempre in cerca di “sedie pronte”. La confessione di Salvuccio Bellanca

Ven, 15/06/2012 - 09:14

Condividi su:

MUSSOMELI- La giornata di ieri, 14 giugno, potrebbe passare alla storia locale come quella delle “verità”. Poi, che le stesse siano “mezze, nascoste, assurde….” quello è solo un problema di interpretazione. Alla 10,07, quindi 2 ore prima della conferenza stampa indetta dall’ex vice-sindaco Misuraca, arriva a tutte le testate giornalistiche un comunicato stampa a firma di Salvuccio Bellanca che, per ragioni di par condicio giornalistica ed in ragione dei tempi di pubblicazione diversi delle testate cartacee rispetto a quelle multimediali, viene pubblicata solo stamattina. Salvuccio Bellanca, non potendo conoscere i contenuti della conferenza stampa ma intuendone forse le tematiche che lo avrebbero riguardato da vicino, per ovvie quanto scontate vicende politiche, brucia le tappe ed anticipa il suo pensiero alla stampa. E anche lui parla di verità. Bellanca, che in questa vicenda riveste un ruolo che nessuno dei protagonisti di tutta la vicenda ha, diventa l’ago della bilancia di una vicenda che rischia di lasciare postumi indelebili per la sua complessità. Bellanca, definito in modo dispregiativo da Misuraca come il “consigliere provinciale abusivo” sente l’impellenza di fornire un quadro dettagliato di quelli che sono i fatti, in un racconto che non lascia margini di spazio all’interpretazione e che condanna e senza “appello” Misuraca, al ruolo di “uomo scomodo in cerca di poltrone”. Ecco il testo integrale del comunicato stampa pervenuto: “Chiamato in causa da più parti, mio malgrado, sento il dovere di intervenire per onore della verità e per sgombrare il campo dalle tante imprecisioni dette in questi giorni. A differenza di altri, il sottoscritto ha vissuto in prima persona e può ben affermare in tutta onestà di conoscerne minuziosamente i particolari e le circostanze così come si sono realmente succedute in merito ai fatti per i quali mi si chiede di riferire. Apprendo esterrefatto che ci sarebbe stato un patto per il quale l’incarico del vice sindaco sarebbe stato subordinato a “una scadenza elettorale che avrebbe visto impegnato lo stesso in prima persona”. I fatti, quelli veri, sono diversi! Quando si trattò di comunicare il nome del vice sindaco all’attuale Sindaco Calà, nella sua stanza, partecipammo all’incontro io, D’Amico e Misuraca, in quella sede appena appreso che il nome in questione era quello di quest’ultimo, Calà manifestò fermamente tutte le sue perplessità in merito ad una scelta del genere, arrivando perfino a suggerire allo stesso di proporgli in alternativa al suo nome quello di Enzo Nigrelli, di cui aveva apprezzato le doti nella giunta Mancuso. Alle pressanti insistenze di Misuraca, il Sindaco, suo malgrado (obtorto collo), dovendo far fronte ad una forzatura che in quella fase rischiava di compromettere l’alleanza elettorale, diplomaticamente, accetto ponendo però chiare e precise  condizioni e cioè che si dimettesse nel giro di pochi mesi, sei al massimo un anno, senza se e senza ma. L’uscita dalla giunta, quindi, non fu mai subordinata a nessuna scadenza elettorale, anche perchè nessuno, in quella fase, avrebbe potuto assicurare all’ex parlamentare una candidatura di nessun genere e tenuto conto che le scadenze elettorali più vicine erano ancora a circa “tre anni” di distanza ciò avrebbe rappresentato una sua “ingombrante” presenza da assessore vice sindaco per molti anni ancora. E se la fantomatica candidatura non fosse mai arrivata…? Allora vuol dire che sarebbe rimasto in giunta fino a fine legislatura ? Sulla questione relativa al patto che Misuraca e D’Amico sancirono con l’On. Cardinale, Totuccio Scannella e il Geometra Michele Mingoia va detto per chiarezza che in quella sede vennero semplicemente stabilite le “quote” che, da “Manuale Cencelli”, sarebbero spettate alle due componenti  in caso di vittoria alle elezioni amministrative e non mai si sarebbe potuto stabilire a priori “il nome” di chi potesse essere nominato vice sindaco prima ancora di conoscere i risultati elettorali in quanto, certamente, tale scelta avrebbe causato non pochi malcontenti tra gli alleati del cartello elettorale e Misuraca non si sarebbe mai e poi mai esposto se non certo e sicuro di aver vinto le elezioni (io stesso lo appresi qualche giorno prima dell’incontro con il sindaco). Proprio per tale ragione, fu necessario un successivo appuntamento, a elezioni avvenute e vinte, con Salvatore Calà, quando io, il Presidente D’Amico e Misuraca notificammo il nome di quest’ultimo come  vice sindaco. Quindi, proprio non regge la tesi di chi afferma che aveva stipulato un patto  per fare il vice sindaco fino a quando non fosse arrivata una nuova candidatura…  una nuova poltrona insomma! Tesi comunque assai “squallida”, come a dire “non mi alzo se non c’è un’altra sedia pronta! (?!) In conclusione, credo che sarebbe stato più corretto rispettare i patti stipulati dimettendosi per tempo, restando legittimamente a far parte della maggioranza scelta dagli elettori di Mussomeli.

Pubblicità Elettorale