Salute

Il Sacco in Movimento:”Le urne sono state chiare. L’on. Torregrossa se ne faccia una ragione”

Redazione

Il Sacco in Movimento:”Le urne sono state chiare. L’on. Torregrossa se ne faccia una ragione”

Sab, 16/06/2012 - 17:12

Condividi su:

Antonino Falzone, presidente dell'Associazione "Il Sacco in Movimento"

SAN CATALDO – In quattro anni di impalpabile attività parlamentare, l’on. Torregrossa ha perso tutte le occasioni per intervenire sui problemi che interessano la collettività. Non si contano (perché non ci sono) le sue azioni in tema di sanità, università, agricoltura, sviluppo economico. Dispiace che il deputato sappia fare solo inutili e velenose polemiche. Chiamati in causa, rispondiamo. L’iniziativa editoriale del Sacco è stata progettata per risvegliare la coscienza critica dei sancataldesi e contribuire alla crescita della comunità. In un momento in cui quasi nessuno aveva il coraggio di esporsi contro un sistema di potere illiberale e prepotente, abbiamo dato voce al dissenso, frantumando quel muro di silenzio costruito a difesa di una odiosa gestione della cosa pubblica. Torregrossa ci attribuisce “5 anni di diffamazione”. Ma criticare è un diritto, diffamare un reato: perché non ha provveduto a querelarci? Quando si è allergici al confronto, si scambia la critica politica per attacco personale. La terribile sconfitta cui sono andati incontro dovrebbe indurre i deputati sancataldesi a un mea culpa. In questo ventennio di strapotere la logica che ha ispirato la loro azione è stata quella dell’ “o con me o contro di me”, quella del “ti massacreremo”. Nessuno poteva pensarla in maniera diversa (lunghissima la lista degli epurati all’interno del Pdl). Hanno provato a zittire anche noi: scoraggiando per esempio gli imprenditori che ci finanziavano; oppure querelandoci con soldi pubblici per una vignetta satirica poi archiviata dal GIP. Ma noi siamo andati avanti. Abbiamo denunciato sprechi, mutui, spese inutili. Abbiamo denunciato lo smantellamento dei servizi sociali: ospedale (dov’era Torregrossa?), casa per anziani trasformata in segreteria politica e indebitata per oltre 2 milioni di euro, asilo nido comunale (chi ne ha tratto profitto?). Abbiamo sostenuto la protesta dei cittadini che si opponevano al tentativo di impiantare – col benestare del Pdl – una discarica di rifiuti pericolosi. Ci siamo schierati a favore dei commercianti, penalizzati dal centro commerciale sponsorizzato dagli onorevoli cognati. Abbiamo raccontato le vicende del “Punicipio” (il caso dell’ex ragioniere capo, per merito dell’allora sindaco Torregrossa, è costato diverse centinaia di migliaia di euro alle casse comunali). Abbiamo raccontato la strenua difesa della casta da parte dei cognati: Torregrossa ha votato “no” alla riduzione dei deputati regionali, Pagano ha fatto ricorso per la doppia indennità e ha presentato il lodo Mondadori. Insomma, abbiamo sempre riportato fatti oggettivi, documenti alla mano. Ma il Sacco non è stato soltanto un giornale di denuncia. Ricordo le inchieste su droga, alcool, suicidi, povertà; le pagine sui personaggi illustri; gli incontri col Questore, col capo della Dia, con l’ex procuratore di Reggio di Calabria; le serate all’insegna dell’arte. Insomma, abbiamo portato avanti una complessa operazione culturale che è poi naturalmente sfociata in un impegno di carattere politico. Abbiamo messo in piedi una squadra di gente altamente qualificata. Le nostre due liste hanno preso 1500 voti. Scarantino ha ottenuto più del doppio dei voti del candidato di Pagano e ha perso al ballottaggio a causa di anomale convergenze. Certo non è facile accettare di essere stati schiacciati da un movimento giovanile indipendente, senza soldi né segreterie alle spalle. Ma le urne sono state chiare. L’on. Torregrossa se ne faccia una ragione”.

Antonino Falzone – Presidente dell’Associazione il Sacco in movimento

Pubblicità Elettorale