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Mussomeli: “scorretto e sprezzante della legalità”. La minoranza consiliare rincara la dose su Mario D’Amico

Redazione

Mussomeli: “scorretto e sprezzante della legalità”. La minoranza consiliare rincara la dose su Mario D’Amico

Gio, 08/03/2012 - 21:00

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Mario D'Amico Presidente del Consiglio comunale

MUSSOMELI- Sembra davvero un vis-a-vis tra l’opposizione consiliare e il Presidente del Consiglio comunale Mario D’Amico in merito alla gestione del civico consesso. Se prima la minoranza consiliare parlava di comportamento arrogante adesso il linguaggio dei consiglieri di PID, PDL e NOI MUSSOMELI è letteralmente cambiato parlando addirittura di atteggiamento reiterato al limite della legalità. “I Consiglieri dei gruppi di opposizione PID, PDL e NOI MUSSOMELI portano a conoscenza dell’opinione pubblica e degli organi competenti alla tutela ed alla salvaguardia della legalità degli enti locali, l’amarezza e l’impotenza da loro provate nell’onesto svolgimento del proprio mandato. La causa di questo stato di cose è dovuta al comportamento arrogante, scorretto e sprezzante della legalità, tenuto dal Presidente del Consiglio. Infatti il rag. Mario D’Amico,

Giuseppe Mancuso, consigliere "Noi Mussomeli"

non solo non ha fatto notificare in tempo la convocazione della seduta consiliare del 28 febbraio scorso ma addirittura ha aggiunto un altro punto all’ordine del giorno inerente la proroga del condono dei tributi locali. E’ il caso di ricordare che la prima scadenza era già stata prorogata durante i lavori consiliari del 29 novembre 2011, quando, anche in quell’occasione, il Presidente del Consiglio, solo ventiquattr’ore prima, aggiunse  all’ordine del giorno il punto inerente la proroga al 29 febbraio 2012 del condono dei tributi locali. Ciò premesso, ci chiediamo il motivo per cui, per ben due volte, il condono dei tributi locali sia stato aggiunto ai punti all’odg solo ventiquattr’ore prima, impedendo così agli scriventi consiglieri la possibilità di approfondire la tematica in esame inerente importanti suggerimenti migliorativi al provvedimento in esame. In questa vicenda riteniamo giusto dare  la nostra solidarietà agli uffici comunali che sicuramente nessun dolo hanno per il ritardo di notifica così come imprudentemente affermato a mezzo stampa dal Presidente del Consiglio. La malafede dello stesso emerge dalle proprie affermazioni quando, pur riconoscendo i rilievi mossi dall’opposizione, non invalida la seduta commettendo pertanto una illegalità nel calpestare la richiesta di annullamento di tutta la seduta consiliare, facendo addirittura approvare il punto aggiunto all’ordine del giorno. Noi Consiglieri dell’opposizione, dopo attente riflessioni, non chiederemo l’annullamento dell’atto deliberativo soltanto per non arrecar danno ai cittadini, i quali nessuna colpa hanno delle scorrettezze del Presidente del Consiglio. Ci rivolgeremo però all’organo preposto al corretto funzionamento degli enti locali e a sua Eccellenza il Prefetto, quale espressione territoriale del Governo centrale, affinché prenda in esame il comportamento della carica istituzionale rivestita dal rag. D’Amico. Pertanto, come doveroso, elencheremo tutte le inadempienze e le violazioni che il Presidente del Consiglio ostinatamente tende a perpetuare a danno della democrazia e dei rappresentanti liberamente eletti dal popolo, ricordandogli che il ruolo da lui ricoperto non equivale a quello di un amministratore condominiale.”

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