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Mussomeli, il consigliere Toti Nigrelli risponde a Mario D’Amico: “Capace solo di sudbole insinuazioni”

Redazione

Mussomeli, il consigliere Toti Nigrelli risponde a Mario D’Amico: “Capace solo di sudbole insinuazioni”

Ven, 02/03/2012 - 19:14

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MUSSOMELI- Toti Nigrelli, il giovane quanto agguerrito consiliare di minoranza, rispedisce al mittente i suggerimenti ricevuti dal Presidente del Consiglio comunale Mario D’amico in merito ad una precedente accusa e dichiarazione del componente della lista civica “Noi Mussomeli”. “In relazione all’intervento del Presidente del Consiglio Mario d’Amico, relativo alle dichiarazioni da me rilasciate in data 27/02/2012, mi pare opportuno e doveroso fare delle precisazioni a chiarimento di quanto da lui affermato. Anzitutto, come i lettori avranno avuto modo di rilevare, le precisazioni  e le giustificazioni addotte dalla Sua persona, non consentono di capire i reali motivi che hanno portato al mancato invio, tramite posta elettronica,  dell’intera documentazione, a corredo dell’ordine del giorno, inviatami. Non si capisce infatti quali motivi ostativi Le abbiano impedito la totale trasmissione degli atti, atteso che per una parte ciò è stato possibile. Ritengo pertanto, e lo ribadisco senza tema di smentita, che il lacunoso carteggio fattomi pervenire faccia parte di una strategia tesa ad impedire un attento studio degli atti deliberativi portati all’adunanza del 28/02/2012. All’errore di trasmissione degli atti, bisogna altresì aggiungere la ritardata notifica per la convocazione del consiglio comunale, fatta pervenire Venerdì 24/02/2012, in tarda mattinata, in dispregio di quanto previsto dal regolamento comunale che stabilisce infatti l’invio della notifica entro i 5 giorni dalla celebrazione del consiglio comunale. Considerato che nei giorni seguenti alla notifica (Sabato e Domenica) gli uffici comunali risultano essere chiusi, appare del tutto evidente che di fatto, il giorno della succitata convocazione, ostacola ai consiglieri comunali l’accesso a tutta la documentazione inerente l’ODG dello stesso consiglio, impedendo pertanto agli stessi  di svolgere il proprio ruolo. Le argomentazioni da Lei addotte, a voler giustificare la mancata trasmissione, attraverso posta elettronica, al sottoscritto, degli atti necessari ad espletare il mio mandato ed il ritardo nella notifica di convocazione del Consiglio Comunale, testimoniano un uso spregiudicato ed arrogante della gestione della carica da Lei rivestita, utilizzata non come strumento super partes (come prevede la normativa), ma come strumento di parte, tendente ad impedire ad altri rappresentanti del popolo di poter portare il proprio contributo e le proprie idee. Queste considerazioni, frutto di una mia piena libertà mentale e non sicuramente dovuto a suggerimenti come da Lei subdolamente insinuato, mi portano a riflettere sul suo invito pseudo-evangelico di predispormi ad un animo sereno per una collaborazione che il sottoscritto e la minoranza tutta ha sempre ricercato per gli interessi della comunità, senza però trovare riscontro in coloro i quali fanno della politica una professione. A tal proposito caro presidente, da tutti posso accettare prediche e suggerimenti, ma sicuramente non da lei, per storia politica presente e passata.”

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