Salute

Unioni civili: “matrimoni Gay” davanti l’ARS contro Ddl bipartisan

Redazione

Unioni civili: “matrimoni Gay” davanti l’ARS contro Ddl bipartisan

Mer, 14/12/2011 - 03:53

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PALERMO – “Vogliamo dimostrare che con questa legge un assessore o un amministratore potra’ assegnare benefici economici a qualsiasi tipo di coppia, conviventi o non sposate, sottraendoli alle famiglie naturali. Questo non ci sembra giusto e ci chiediamo se in un momento di crisi economica i siciliani auspichino questa situazione che sacrifica ancora di piu’ le famiglie”. Lo ha detto Mauro La Mantia, presidente regionale di Giovane Italia, formazione giovanile del Pdl, alla guida di un piccolo corteo che sotto Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, ha inscenato la celebrazione di un matrimonio gay in segno di protesta contro il ddl sulle unioni di fatto. “Dalla casta, dalla politica viene presentata come una legge che da’ diritti, e sicuramente da’ diritti a qualcuno, ma li toglie ad altri”, ha sottolineato La Mantia. Il ddl, promosso dai parlamentari Pino Apprendi del Pd ed Alessandro Arico’ di Fli, era stato approvato in modo bipartisan dalla commissione Affari sociali e assegnato all’Aula, ma il suo iter e’ ora fortemente ostacolato anche all’interno dell’Assemblea dove si e’ costituito un intergruppo aperto di cui fanno parte al momento otto parlamentari, tra cui Salvino Caputo (Pdl) e Livio Marrocco (Fli). La norma e’ fortemente criticata anche dall’associazionismo laico e religioso: a protestare davanti all’ingresso del parlamento siciliano anche alcuni manifestanti del Forum Vita Famiglia Educazione. Tra i presenti pure l’assessore comunale alle Attivita’ sociali Raoul Russo. Non ci sta la capogruppo dell’Udc all’Ars Giulia Adamo: “In un momento in cui la politica cerca di dare risposte concrete a temi importanti come il lavoro, le infrastrutture e lo sviluppo, sorprende osservare l’enfasi con cui alcuni deputati protestano per una semplice dichiarazione di principio. Su questo ddl non c’e’ una posizione espressa dai partiti, ma una legge firmata trasversalmente. Quando l’indignazione si solleva da certi deputati del Pdl, essendo memori delle surreali difese emerse nella vicenda Ruby, non possiamo che osservare divertiti quello che definiamo un piccolo e approssimativo teatro dell’assurdo”.