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Un attento telespettatore:”Perpetrato un furto in TV”

Redazione

Un attento telespettatore:”Perpetrato un furto in TV”

Gio, 22/12/2011 - 20:17

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CALTANISSETTA – Mi è capitato di vedere in TV un programma di intrattenimento, “l’Eredità”, durante il quale viene perpetrato un furto nei riguardi di coloro che amano partecipare, da casa, ai vari quiz televisivi. Che si cerchi di escogitare qualcosa per aumentare l’audience, lo posso capire. Che lo si faccia prendendo per imbecilli i telespettatori, con domande demenziali, lo capisco un po’ meno. Il gioco consiste (faccio un esempio volutamente stressato perché venga compreso il concetto) nell’indovinare il classico “colore del cavallo bianco di Garibaldi”. Il premio in palio, da sorteggiare tra gli “acuti solutori” del quiz, è di mille euro. Sin qui, se escludiamo la stupidità della domanda, nulla da rimproverare se non fosse che la risposta deve essere inviata a mezzo SMS del costo di 1 euro contro un costo fisiologico minore di 15 centesimi. Praticamente un furto. Immagino che il “bottino” venga diviso – secondo precisi accordi – tra la Rai ed il gestore telefonico.

Trattandosi di un programma che i dati auditel dicono essere seguito, mediamente, da 5 milioni di telespettatori, è lecito ipotizzare almeno centomila risposte ( 2%) al giorno che rappresentano un incasso quotidiano, escluso il costo normale di un SMS, di 85.000 euro contro un esborso (il premio in palio) di appena 1.000 euro (per giunta in gettoni d’oro). Non male. Ora – quindi la cosa funziona – si è accodato il “preserale” di Rai 1 dove almeno la risposta, non essendo scontata, non offende l’intelligenza delle persone. Si rassegnino i telespettatori che vedono il TG1 perché non è escluso che, un bel giorno, il TG si interrompa e una graziosa annunciatrice dica:  “…abbiamo appena trasmesso un servizio da Bruxelles: il colore della cravatta del prof. Monti era azzurra (sono sempre azzurre) o rossa con su disegnate le farfalle? Mandate un SMS al xxxxx scrivendo “1” se pensate che… oppure scrivendo “2” se pensate che….”. Arriveremo a questo? Non mi stupirei.

Pasquale Trobia

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