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Soppressione provincia, il consiglio chiede una riunione straordinaria congiunta dei consessi provinciali di tutta la Sicilia

Redazione

Soppressione provincia, il consiglio chiede una riunione straordinaria congiunta dei consessi provinciali di tutta la Sicilia

Gio, 22/12/2011 - 19:15

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CALTANISSETTA – Riparte forte dal Consiglio provinciale di Caltanissetta l’appello contro la prevista soppressione delle Province, da ribadire con una riunione straordinaria dei Consigli provinciali della Sicilia da tenersi proprio nel capoluogo nisseno: una volontà, questa, che il consesso aveva invero già formalizzato in un ordine del giorno approvato tempo addietro all’unanimità, con cui si dava appunto incarico al presidente dell’assemblea di convocare tale riunione straordinaria congiunta.

Ed è stato il consigliere Cusumano a chiedere, ad inizio seduta, al presidente Mancuso il perché quella volontà sia rimasta fino ad ora lettera morta, proprio in un momento in cui invece la voce delle Province avrebbe dovuto innalzarsi ancora più forte. Cusumano lo ha ribadito in aula, dopo aver biasimato l’assenza del presidente del consiglio provinciale e del presidente dell’amministrazione alla recente riunione tenutasi a Roma presso l’Upi per dibattere la problematica. Mancuso ha risposto che la riunione congiunta non s’era fatta alla luce degli incontri nel frattempo tenutisi presso Upi ed Urps dove la problematica era stata già ampiamente dibattuta.

Sul perché non ci sia stata la riunione congiunta dei consigli provinciali è anche intervenuto Dell’Uomini, per il quale un’assemblea generale tenuta a Caltanissetta ne rilancerebbe il ruolo di punto di riferimento: e oggi, di fronte ad una legge di soppressione antidemocratica – ha aggiunto Cirrone Cipolla – c’è più che mai l’esigenza immediata di tale confronto in cui coinvolgere i deputati nazionali e regionali, per cui ci si deve subito attivare per tale riunione straordinaria. Petralia ha criticato il fatto che troppo spesso le volontà espresse in documenti del Consiglio rimangono poi inattuate ed ha convenuto sull’esigenza di recuperare adesso il tempo perduto, così come un altro sollecito in tal senso è venuto da Ferrante.

Siamo di fronte alla destrutturazione della democrazia – ha proseguito D’Arma – e di un sistema economico che ha perso di vista lo sviluppo: in quanto ai costi della politica, dati come polvere negli occhi alla gente per giustificare l’abolizione delle Province, come non indignarsi di fronte ai comportamenti della nostra Assemblea regionale, che magari vuol diminuire il numero dei componenti ma ben salvaguardando privilegi e altro, compresi quei comitati di gestione le cui competenze avrebbero dovuto invece transitare proprio alle Province.

Esaurito l’argomento, i successivi interventi sono stati quelli di Capizzi (che ha chiesto l’inserimento per la prossima sessione del problema della crisi del comparto agricolo) e di Delpopolo: quest’ultimo ha sollecitato, con forza, l’incontro con il presidente dell’Ato idrico in merito ai paventati licenziamenti di personale di Caltaqua: è una problematica sulla quale ci sono tavoli aperti, ha detto, ma nel frattempo nessuno sa dare notizie ufficiali su tale emergenza occupazionale che rischia di mettere in gioco il futuro di 50 famiglie.

Il Consiglio è quindi passato all’esame dei due punti riguardanti la sottoscrizione dell’atto costitutivo del consorzio pubblico-privato del Distretto territoriale “Valle dei Templi” (di cui la Provincia Regionale di Caltanissetta figura tra i soggetti promotori), e alla costituzione dell’associazione temporanea di scopo per quel che concerne il Distretto turistico delle Miniere del quale l’ente nisseno è invece soggetto capofila. Capizzi ha lamentato il fatto che alcuni Comuni del territorio non fossero stati coinvolti (come Riesi, Gela, Sommatino) e che ora ci si ritrovasse pressati dalla scadenza dei termini per la presentazione degli atti alla Regione. Petralia ha chiesto di conoscere quale iter abbia seguito l’amministrazione sui due fronti, mentre Bonura ha ricordato il parere positivo dato dalla terza commissione così da aprire a nuove possibilità di sviluppo il territorio, pur non avendo informazioni specifiche sui dettagli operativi; anche D’Arma ha chiesto di chiarire altri aspetti legati alle due iniziative. Ma la riunione s’è interrotta qui essendo venuto meno il numero legale, con  conseguente rinvio della seduta alle 24 ore.

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