Salute

Mussomeli. libro dello scomparso Angelo Barba alla “corte” dell’Arcivescovado di Valencia. Ma è polemica con la famiglia

Redazione

Mussomeli. libro dello scomparso Angelo Barba alla “corte” dell’Arcivescovado di Valencia. Ma è polemica con la famiglia

Ven, 02/12/2011 - 18:15

Condividi su:

Professor Angelo-Barba

MUSSOMELI- Appena sette mesi fa, precisamente il 20 aprile del 2011, scompariva prematuramente all’età di 66 anni, il professore nonché esimio storico locale Angelo Barba. Tanti gli attestati di stima e di commemorazione che si sono succeduti immediatamente dopo la sua morte, con addirittura l’encomiabile proposta del vice-presidente del consiglio comunale Leo Curiale, di intitolare allo scomparso professore una strada. Dopo circa sette mesi di silenzio mediatico sulla figura del professore Barba, lo stesso ritorna prepotentemente alla ribalta delle cronache con la notizia che il suo libro, CHIESA E SOCIETA’ NELLO SVILUPPO STORICO DI MUSSOMELI, del 1998, vincitore del Fiorino d’Oro al XVIII Premio Firenze, è stato ufficialmente richiesto dall’Archivio di Religiosità Popolare dell’Arcivescovado di Valencia. Se entusiasmante potrebbe apparire ai molti l’idea che  la Spagna, e precisamente la storica città di Valencia, voglia integrare la sua già nota quanta prestigiosa biblioteca con un libro scritto da un letterato locale, singolare se non addirittura tragi-comica, diventa il modo come la lettera viene in possesso dei familiari che, rivolgendosi alla nostra redazione, puntualizzano la necessità ed il dovere morale di raccontare i fatti così come accaduti, senza in qualunque modo, voler polemizzare con nessuno. E come segnalato dagli stessi, prevale “solo l’amore per la verità” come quotidianamente ripetuto dallo scomparso

Reverendo Andres de sales

lettera dell'Arcivescovado

professore Barba, “e nient’altro”. La cronaca. Il 27 ottobre del 2011, il Reverendo Andrès De Sales Ferri, direttore dell’Archivio di Religiosità Popolare dell’Arcivescovado di Siviglia, indirizza una lettera al comune di Mussomeli dove chiede la possibilità di avere il libro di cui in oggetto. Il 3 novembre del 2011 la lettera giunge all’attenzione dello staff di Gabinetto del Sindaco che assegna la stessa alla biblioteca. Così come dettagliatamente raccontato dai familiari, da questo momento in poi, iniziano a susseguirsi una serie di situazioni che portano gli stessi ad agire come successivamente indicato. Qualche giorno dopo l’arrivo della lettera, una due figlie del professore Barba si reca per esigenze personali in biblioteca. La responsabile della biblioteca riconosciutala, la informa dell’esistenza della lettera e, chiarendo che non è né possibile né tantomeno contemplato uno scambio inter bibliotecario a livello europeo, non sa quale sia la soluzione migliore per ottemperare alla richiesta del prelato spagnolo. La figlia del professore Barba, colta da un sentimento misto tra l’euforia per il contenuto della missiva e lo sgomento per non essere stata informata dell’esistenza della stessa, si reca in Comune per chiedere lumi. Dopo qualche incontro con lo staff del Sindaco e essendo trascorse un paio di settimane di infruttuoso esito sulla richiesta del il Reverendo Andrès De Sales Ferri, la famiglia del professore Angelo Barba, dopo aver chiesto ufficialmente una copia della lettera, decide di risolvere il tutto autonomamente. Ecco uno stralcio della lettera inviata dalla famiglia Barba

Libro chiesa e società

all’attenzione del Reverendo De Sales Ferri: “…….Papà, prematuramente scomparso il 20 aprile 2011, sarebbe stato lusingato della Sua richiesta e, contentissimo, si sarebbe messo – come era suo costume – a Sua totale disposizione. La consapevolezza che papà non è morto «del tutto» allevia il nostro dolore e ci rende felicissime di provvedere personalmente a soddisfare la Sua gentile richiesta. Nel farLe omaggio dell’opera in questione, abbiamo il piacere di inviarLe anche il testo «L’Arciconfraternita del SS. Sacramento alla Madrice nell’esperienza confraternale mussomelese», scritto e pubblicato da nostro padre nel 1986. Insomma, una storia a tinte fosche dove ancora una volta e senza necessariamente ricercare colpevoli o altro, emerge una sorta di mancanza di comunicazione che produce come unico risultato, quello di penalizzare non una singola persona ma un territorio. Intanto la famiglia Barba ha provveduto all’invio dei libri scritti dello scomparso Angelo e, anche se dagli stessi non si è avuta notizia in merito, appare chiaro ed evidente a questo punto che i rapporti tra L’Arcivescivado di Valencia e Mussomeli, per quel che concerne lo storico scomparso, diventano personali e non più istituzionali come da origine. Se così fosse sarebbe l’ennesima occasione di valorizzazione persa per una già martoriata comunità locale.