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Licari: “Che su Zummo siano confluiti anche i voti del PDL non fa ben sperare”

Redazione

Licari: “Che su Zummo siano confluiti anche i voti del PDL non fa ben sperare”

Gio, 01/12/2011 - 21:07

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CALTANISSETTA – La elezione a Presidente del Consiglio Comunale di Calogero Zummo , compagno di partito e di gruppo consiliare ,mi induce a considerazioni che vanno necessariamente oltre il semplice compiacimento che un membro stimato ed autorevole del Partito di cui faccio parte sia stato eletto alla seconda carica istituzionale del Comune di Caltanissetta. Soddisfazione e compiacimento sarebbero stati certamente più ampi se tutti insieme a lui avessimo condiviso, all’interno del Partito e del Gruppo Consiliare, l’obiettivo ed il metodo, e se queste elezioni non avessero invece subito una improvvisa accelerazione che suscita anche in chi scrive più d’una perplessità. Sono le stesse perplessità che mi hanno indotto a non prendere parte alla votazione e quindi alla elezione del Presidente del Consiglio Comunale,la cui legittimità ,ovviamente, non è minimamente in discussione. Esse hanno a che vedere con tre ordini di motivi : i principi e le regole che ispirano la vita e gli atti del Partito Democratico ,la necessità che questo Partito ha di crescere nella credibilità della opinione pubblica e anche dei propri alleati ,ed infine l’autorevolezza e l’autonomia che il Partito Democratico cittadino deve mostrare di avere se vuole essere il primo partito della città e non solo nei numeri ,ed a garanzia di tutti gli iscritti e simpatizzanti. Il richiamo alle regole della vita associativa di un Partito potrebbe sembrare desueto e poco conveniente in un tempo in cui i problemi della città sono ben altri e lo tsunami dell’anti-politica sembra volere travolgere tutti , partiti e istituzioni,non senza ragione,ma con quelle generalizzazioni che sanno troppo spesso di qualunquismo e che sono il portato naturale dei momenti di grande confusione e sofferenza della vita democratica ,sociale ed economica,di una comunità. Così non è per chi come me considera ancora i partiti strumento indispensabile di democrazia , a patto ovviamente che non si riducano a delle scacchiere dove ognuno di noi è solo pedina di un gioco svolto da altri,e dove conti perciò più l’amicizia giusta che la forza delle idee. Se davvero il Partito Democratico di Caltanissetta avesse ritenuto irrinunciabile che la carica del Presidente del Consiglio Comunale fosse assunta da un consigliere di questo Gruppo Consiliare,e soprattutto fosse indifferibile per l’interesse della Città, certamente avrebbe perseguito questo obiettivo sin dall’inizio, ben dieci mesi fa , cioè da quando insieme ai gruppi di opposizione determinò le dimissioni dell’allora Presidente Territo. La verità è che l’obiettivo che si è ritenuto di privilegiare e dai più condiviso all’interno del Partito ,è stato di coagulare più forze possibili attorno alla mozione di sfiducia nel Sindaco proprio per venire incontro a quello che ogni giorno centinaia di cittadini nisseni ci chiedono e cioè di cambiare il Governo di questa città. Abbiamo sempre sostenuto che una discussione sulle cariche da ricoprire,Presidenza del Consiglio e Presidenza delle Commissioni,avrebbe disunito le opposizioni piuttosto che compattarle per il raggiungimento dell’obiettivo pi ù importante. E del resto come spiegare alla città che mentre si operava per sfiduciare il Sindaco e quindi per interrompere questa esperienza consiliare ,per altro verso le opposizioni litigavano per assumere delle cariche all’interno del Consiglio Comunale? Gli atti del Partito Democratico,ufficiali e non, sono andati tutti in questa direzione e avere forzato la mano in una direzione diversa rischia di assumere significati dalla lettura quantomeno incerta,sicuramente non quelli propri della condivisione che alle scelte dà forza e più lungo respiro. Dopo che per mesi ,nelle riunioni con i partiti di opposizione,nei gazebo a parlare con la città, abbiamo sostenuto che la priorità era la sfiducia al Sindaco Campisi, è difficile sostenere che non vi sia un problema di credibilità di fronte all’opinione pubblica ed anche nei confronti di quegli alleati di opposizione che le elezioni del Presidente invece le hanno sempre fortemente volute, sostenendone la priorità rispetto alla mozione. Capiremo a breve se questa scelta ha abbreviato il percorso verso la mozione di sfiducia al Sindaco Campisi,che tutti ,a parole, dicono di volere,o se invece ne avrà reso più complicata la realizzazione. Certo è che i primi risultati non sembrano essere confortanti . Il fatto che sulla elezione di Zummo siano confluiti anche i voti della PDL ,anzi della sua parte più vicina all’Amministrazione Campisi ,non fa ben sperare ,e le parole di soddisfazione del Sindaco all’atto di insediamento del nuovo Presidente del Consiglio,danno all’unanimismo della votazione un significato più di facciata che di reale concordia. Quasi che ognuno abbia dato alla elezione il significato che alla propria parte più è convenuto.Inoltre ancora più grave appare tutto ciò se si considera che la elezione del Presidente non ha raccolt o, ripeto non per la scelta dell’uomo ma per il metodo, il pieno consenso del Gruppo Consiliare del Partito Democratico ,ed anzi si è realizzata con il palese dissenso del Capogruppo Scalia che peraltro si è solo coerentemente attenuto a quanto si era ampiamente discusso e deciso. Credo quindi che il prezzo pagato sia decisamente alto e che il gruppo dirigente del Partito Democratico debba intestarsi una battaglia diversa che non è solo quella di tornare a vincere le elezioni,come probabilmente accadrà,ma anche di sapere far crescere la città con una politica finalmente diversa capace di allontanarsi da miopi logiche correntizie utili solo a piegare gli interessi della città ai potenti di turno .

Licari Silvano

Consigliere Comunale del Gruppo Consiliare del Partito Democratico

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